Perugia, parte la campagna elettorale di Giuliano Giubilei: “Voglio una città vincente”

PERUGIA – Il CRAL della Perugina per lanciare la corsa di Giuliano Giubilei alla carica di sindaco di Perugia. Una città diventata “ingrigita e provinciale”, dice Giubilei parlando dal palco di una kermesse organizzata proprio come uno show, con tanto di riflettori, archetti come microfono e maxischermi. Tanta la gente e tanti i pezzi da novanta. In sala il segretario regionale Pd Gianpiero Bocci, la presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi, i consiglieri regionali Giacomo Leonelli, Carla Casciari, Attilio Solinas e Silvano Rometti, l’onorevole Walter Verini.

E4B7C44D-D692-4F0E-A1FA-A34D3162EEA2“Vogliamo una Perugia capitale, non come una delle tante, perché abbiamo una responsabilità per i nostri figli. Vogliamo una città orgogliosa e vincente, che stia al centro della scena. Le forze ci sono. Dobbiamo farle uscire dal guscio”, dice Giubilei, lasciando lo spazio agli altri interventi, come un abile presentatore o un tessitore, una cornice alle tante forze della città. Sul palco si alternano operai, uomini di cultura, del terzo settore. Il primo è il professor Alberto Grohmann, che auspica una città con meno auto e meno centri commerciali ma più centri associativi. “Una Perugia che riutilizza ciò che c’è e non lasci contenitori vuoti”. L’asso nella manica è il messaggio di Andrea Camilleri: “Chi amministra una città deve guardare al dopodomani. Le città devono essere proiettate verso il futuro”, dice il padre del commissario Montalbano. La scena quindi a Simona Marchesi, storica operaia della Perugina: “Il mondo del lavoro è in difficoltà. Questo causa una frattura perché mi dovrei sentire fortunata perché ho un lavoro. Abbiamo bisogno di una politica che si rimbocchi le maniche. Serve una visione per il futuro”. Da Giubilei poi un appello in favore delle associazioni, che creano integrazione e socialità. “Chi specula sulle paure non lo risolve il problema ma lo aggrava. E la sinistra non deve aver paura di difendere la legalità. Anche su questo ci impegneremo.

“La partecipazione è già un grande risultato – dice Costanza Spera, di Anima civica – questa amministrazione ha fatto solo tagli ai giovani. Giovani che non hanno sufficienti spazi per esprimersi. I giovani sono spesso relegati a zone che non si connettono alla città. Serve che le competenze tornino a trovare cittadinanza qui”. Per Fabrizio Croce c’è stata troppo spesso una mancanza di visione sul fronte culturale. Diletta Paoletti ha spiegato l’importanza dell’Europa e ha preannunciato la creazione di un ufficio europeo.

Da Federico Phells l’attenzione alla cultura e all’integrazione. Da Paolo Belardi l’esortazione della visione.

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