Operazioni “Eclissi” e “Cleaning”: due milioni e mezzo di beni sequestrati dalla Guardia di Finanza per attività mafiose e patrimoni illeciti
PERUGIA – Lo stato dell’arte sui temi dell’infiltrazione patrimoniale e finanziaria nei confronti della criminalità organizzata è stato esposto al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia dal Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Luigi de Ficchy che in prima battuta sostiene che il Distretto dell’Umbria è da molti anni attivo su questo settore, e dalla fine degli anni Novanta ogni anno effettua una o due inchieste di grande spessore. Il Procuratore sostiene che “già da due anni è stato costituito un apposito pool specializzato per combattere i reati contro la pubblica amministrazione e le attività criminali, con piena corrispondenza e sinergia tra la Guardia di Finanza, la Procura e la Polizia giudiziaria. In Umbria non c’è una mafia che uccide e che controlla il territorio, ma ce ne è una che controlla piuttosto le attività economiche, infiltrandosi in appalti e concessioni. Non c’è un’emergenza – continua de Ficchy –, ma va tenuta alta l’attenzione verso le organizzazioni mafiose che vanno sempre e costantemente combattute”. Poi fa un ammonimento sostenendo che “si deve cambiare mentalità e allontanarci dai generici luoghi comuni secondo cui l’Umbria è un’isola felice e si deve trattare questa regione con la stessa sensibilità che si ha nei confronti della mafia e delle sue attività”.
Il Generale Antonio Sebaste del Comando Regionale Umbria della Guardia di Finanza parla di un’intensificazione delle operazioni sul territorio per fornire delle risposte alle istanze di tutela delle aziende e dei cittadini che operano rispettando le regole, una condizione indispensabile per il raggiungimento dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività. Le attività svolte dalla Guardia di Finanza vanno dalla confisca di beni illecitamente accumulati alle misure di prevenzione di soggetti fiscalmente pericolosi.
Il compito di snocciolare i dati sulle attività della Guardia di finanza spetta al Tenente Colonnello Selvaggio Sarri, comandante del Nucleo Polizia tributaria di Perugia della Guardia di Finanza, che prima di presentare le ultime due operazioni, fa il punto sui risultati conseguiti nel biennio 2015/2016 e nei primi mesi del 2017 (fino al 30 aprile) mostrando alcuni numeri. In merito alle aggressioni ai patrimoni illeciti accumulati dalla criminalità organizzata si registrano 71.588.152 proposte di sequestro, 2.540.558 beni sequestrati e 856.577 beni confiscati. I reati tributari hanno invece rilevato 448 indagini concluse, 270 soggetti denunciati, 362 reati accertati, di cui 54 frodi Iva e 67 frodi accise. Per quanto concerne invece i reati contro la pubblica amministrazione, ammontano a 13 milioni gli illeciti contribuiti accertati, a fronte di 82 indagini, sono stati 81 i soggetti denunciati, di cui 59 per abuso d’ufficio e peculato e 4 arrestati. Le truffe alla previdenza denunciate sono state 20 per un importo di 726.600 euro. I dati riguardanti i reati fallimentari comprendono 340 fascicoli esaminati, di cui 170 evasi, per un importo totale di 20 milioni di euro di beni sottratti fraudolentemente. Le persone denunciate sono 261 di cui 3 soggetti sono stati arrestati.
Per quanto riguarda invece le ultime due operazioni realizzata dalla Guardia di Finanza, la prima denominata “Eclissi riguarda il sequestro preventivo di beni confiscati a un soggetto pluripregiudicato di origine calabrese indagato per attività mafiose, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e riciclaggio dei proventi illeciti, operante sia in Umbria che in tutto il territorio nazionale. Il provvedimento cautelare ha riguardato beni mobili situati nella provincia di Perugia tra cui una villa, un alloggio e un terreno su cui è in corso di costruzione un residence, quattordici automezzi, disponibilità bancarie e quote societarie di sei imprese, per un valore complessivo stimato in circa due milioni di euro. I beni così cautelati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario che ne curerà la custodia e l’amministrazione, in attesa della confisca definitiva. L’attività di indagine portata avanti in modo coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Perugia nei confronti di questo soggetto, ha riscontrato una discrepanza tra il reddito dichiarato e il consistente patrimonio, frutto del reimpiego di capitali illeciti, in parte intestato in modo fittizio dal pregiudicato ai propri familiari. Tale analisi ha permesso di riscontrare che gran parte dei guadagni dell’attività illecita venivano reimpiegati per acquisire la gestione e il controllo di attività economiche, con particolare riferimento al mercato immobiliare, all’edilizia ed agli appalti.
Altra operazione, eseguita sempre dai militari del GICO del Nucleo PT di Perugia denominata “Cleaning”, si basa su due ordinanze di confisca emesse dal Tribunale di Perugia nei confronti di due pluripregiudicati calabresi, condannati nel 2009, con sentenza passata in giudicato, per vicende legate ad un traffico di sostanze stupefacenti che ha interessato il capoluogo umbro. I provvedimenti cautelari, eseguiti in periodi diversi, hanno riguardato una villetta, due appartamenti e due terreni, ubicati nelle Province di Perugia e Crotone, nonché sei autovetture, un motociclo, disponibilità bancarie e quote societarie, per un valore complessivo di circa 850 mila euro.
Queste due operazioni si inseriscono in un quadro più ampio di attività, portate avanti nel tempo dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza in sinergia con la Procura della Repubblica di Perugia, che riguarda anche il contrasto delle frodi fiscali, delle truffe, degli illeciti in materia di spesa pubblica nazionale e comunitaria, del riciclaggio di denaro, nonché della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione e dei reati fallimentari.