Perugia, si allunga la riapertura del tratto ferroviario P.S.Giovanni – Sant’Anna

PERUGIA – I vertici delle Ferrovie dello stato hanno ritrattato la data di ripristino dell’ex tratto della FCU tra Ponte San Giovanni e Perugia S. Anna. I cittadini, i fruitori di questo comodo collegamento con il  centro di Perugia si sentono presi in giro: prima ottocento giorni per terminare i lavori, poi altri ottocento giorni, con una pausa tra la prima e la seconda affermazione, poi, è di poche settimane fa, l’annuncio “trionfale” che i circa 4 km torneranno agibili per l’inizio dell’anno scolastico del settembre 2021. E’ di oggi, 21 febbraio, l’annuncio che il tratto ferroviario “potrebbe” ritornare attivo entro il 2022. “Tradotto” dal politichese la data potrebbe essere il 2025, cioè entro il primo quarto di questo secolo. Ma la gente si chiede: oltre a deturpare la bellezza di un paesaggio olivato osannato già nel XVI° secolo come paradiso terrestre, perché tanto tempo, perché tanto cemento, perché tanta devastazione paesaggistica quando per oltre un secolo il tratto di ferrovia reso invisibile dal tempo era servito a offrire un preciso, puntuale e comodo collegamento con il centro storico di Perugia. Ma per i perugini, o chi per loro, è un’abitudine distruggere bellezze, a cominciare dalla Rocca Paolina, che era sì un simbolo di un potere che aveva oppresso la città, ma che se fosse rimasta intatta sarebbe stata l’ottava meraviglia del mondo, pur essendo già come è uno dei monumenti architettonici, simbolo di Perugia, più interessanti in Italia e in Europa. Per fortuna è rimasto l’arco etrusco, anche se disturbato dalla loggetta che lo sovrasta.

Ma per tornare ai circa 4 km.(quattro) di ferrovia tra Ponte S.Giovanni e Perugia S.Anna, nella più popolosa frazione del comune di Perugia, circola ancora la notizia apparsa sui giornali relativa alla ferrovia canadese tra Atlantico e Pacifico di oltre 5.975 km. realizzata tra il 1881 e il 1886 con la messa in opera di oltre 1.000 km all’anno!!!, o quella per giungere agli oltre 5.000 m.s.l.m di Lahsa in Nepal (1460 km.circa) costruendo 512 metri al giorno di binario, periodo 1999-2001. Dare in appalto ad americani o cinesi – dicono ancora a Ponte S.Giovanni – sarebbe costato molto di meno dei 600.000€ di quanto “ci”costano al mese questi 4 km circa tra Ponte San Giovanni e Perugia S.Anna(senza sapere quanti saranno ancora i mesi) e senza considerare lo scempio paesaggistico per una città che aspira ad essere eletta a “patrimonio paesaggistico del verde”.

Gino Goti