Socialisti umbri alla ricerca di una difficile unità: dopo Novelli arriva il banco di prova

I socialisti umbri hanno scelto il nuovo segretario regionale: Federico Novelli, consigliere comunale di Narni, laureato in giurisprudenza a La Sapienza di Roma. Una scelta unitaria che arriva dopo settimane di forti tensioni. E’ innegabile che oggi nei socialisti umbri si registrino sensibilità diverse, che rischiano di indebolire la spinta riformatrice di un partito che in Umbria ha caratterizzato decenni di giunte di sinistra. Alla fine non ci sono stati vincitori, ha vinto soltanto la volontà di non scomparire. E questo è già un successo per chi ancora crede nella presenza socialista. Ora il compito del gruppo dirigente sarà quello di coniugare la grande tradizione riformista del Psi, da Turati a Pertini, con la necessità di andare oltre e contribuire alla realizzazione di coalizioni ampie capaci di far uscire l’Umbria da una crisi preoccupante. Non c’è dubbio che la collocazione naturale dei socialisti è nel centrosinistra ma questo da anni non è più scontato. Le ragioni sono molte, in parte dovute in Umbria anche alla responsabilità del partito più grande della coalizione. Un atteggiamento di autosufficienza da parte dei Ds prima e Pd poi, che ha allontanato l’alleato storico della sinistra umbra. Oggi però la questione torna di attualità perché senza l’anima socialista difficilmente sarà possibile creare un campo largo nel centrosinistra capace di sconfiggere la destra. Tutto questo ha un senso se il Psi umbro ritroverà una classe dirigente compatta, capace di isolare i protagonisti di beghe e diatribe e mettere in campo persone capaci di riallacciare le fila sul territorio. Federico Novelli sembra avere le idee chiare: “ripartire dalla nostra identità, chiudere l’epoca dei nuovismi e populismi, ricostruire un’area laico-liberale-socialista”. In questi anni, ha ricordato il neosegretario del Psi, ” la deriva populista capitanata dal Movimento 5 Stelle ed alcuni errori del Partito democratico, che ha spesso esercitato tendenze egemoniche nelle coalizioni di centrosinistra, hanno lentamente deteriorato e disgregato la ricchezza propositiva e cultuale dell’area riformista in Umbria, consegnando ad un centrodestra a trazione leghista la Regione, i due capoluoghi di provincia e molti altri comuni”. Dopo l’elezione di Novelli sarà la volta dei due segretari provinciali di Perugia e Terni. E questo sarà un altro banco di prova per i socialisti umbri, soprattutto l’elezione del nuovo segretario provinciale di Perugia. Una prova più difficile di tutte le altre perché le divisioni e incomprensioni sono maggiori, soprattutto tra i big del partito che esercitano una influenza e autorità maggiore su tutto il territorio regionale. Cosa farà Silvano Rometti per tanti anni leader indiscusso dei socialisti perugini ? Come si muoverà Luciano Bacchetta attualmente punto di riferimento per tanti socialisti della provincia ? Tra i due oggi non c’è più quella armonia di una volta e alla fine l’ex sindaco di Città di Castello potrebbe decidere di scendere direttamente in campo. E’ assai probabile che la spinta ad andare alla conta costringa Bacchetta a candidarsi , una scelta destinata a sparigliare gli assetti e a modificare gli equilibri. Si apre, quindi, una nuova stagione per i socialisti umbri che obbliga i partiti di centrosinistra, soprattutto il Pd, a seguire gli eventi con maggiore attenzione rispetto al passato.