Stretta sul Reddito di cittadinanza, 15 mila umbri a rischio: periodi più brevi e assegno a scalare

Il governo vuole ridimensionare il reddito di cittadinanza e punta a risparmiare risorse per introdurre “Quota 41”, cioè la possibilità di andare in pensione dopo 41 anni di lavoro. Per la Lega è un cavallo di battaglia, per questo si sta lavorando a una nuova “Quota 102”: 41 anni di contributi  più 61 di età. L’unica cosa certa è che il reddito di cittadinanza  è destinato ad una forte sforbiciata. Sarà rinnovabile per periodi sempre più brevi e con assegno a scalare . Chi rifiuterà anche una sola offerta di lavoro perderà il sussidio. Funzionerebbe così. Dopo i primi 18 mesi , se la persona non ha trovato un lavoro, viene sospesa dal sussidio e inserita per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro. Per esempio, corsi di formazione adatti al suo profilo e alle richieste delle aziende. Se dopo sei mesi è ancora senza lavoro potrebbe ottenere un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi. Se anche dopo questo periodo il beneficiario non è entrato nel mercato del lavoro , verrà sospeso per altri sei mesi, passati i quali potrà chiedere per l’ultima volta il Rdc. Questa volta prenderà la metà di quanto prendeva all’inizio. La riforma prevederà che si decade dal diritto al reddito anche rifiutando una sola offerta congrua di lavoro (oggi due). Quanti sono in Umbria i percettori del reddito di cittadinanza ? Poco più di 15 mila con un importo medio mensile di 499,44 euro. La stretta in arrivo inciderà in Umbria su un bel numero di famiglie