Umbria co-circolazione delle varianti Covid, il calvario della famiglia Sirignano

La certezza è arrivata ieri pomeriggio: il virus è entrato al Santa Maria della Misericordia e ha colpito pazienti. E’ stato lo stesso Gianni Rezza, direttore generale per la prevenzione al Ministero della Salute, a confermarlo : ” In Umbria sembra ci sia la circolazione di 2 varianti, quella inglese e quella brasiliana”. Sono stati individuati 18 casi di variante inglese del virus Sars-Cov-2 e 12 di quella brasiliana, mentre sugli altri campioni ci sono delle difficoltà di lettura e verranno ripetuti”. La conferma che gli umbri non avrebbero mai voluto sentire è proprio quella della presenza del virus all’Ospedale più grande dell’Umbria. Il Santa Maria della Misericordia per molti malati rappresenta la speranza di uscire da un tunnel, la certezza di trovare tutte le condizioni di sicurezza e sicuramente di non essere esposti ai rischi esterni. I risultati del laboratorio dell’Istituto superiore di sanità dicono, invece, tutt’altra cosa: ” La variante brasiliana sembra aver circolato nei cluster ospedalieri”.  Proprio ieri il quotidiano “La Nazione”, a firma di Erika Pontini,  raccontava la tragica vicenda di un 88 enne di Perugia, Francesco Sirignano, morto all’Ospedale di Perugia dopo essere stato contagiato dal Covid molto probabilmente nel reparto di Neurochirurgia. ” Mio papà è entrato in Ospedale con un problema neurologico risolvibile e non è mai più uscito”,  ha raccontato la figlia Lara Sirignano, giornalista a Palermo. L’anziano  era stato trasportato al Santa Maria della Misericordia il giorno di Natale, a seguito di un malore non particolarmente preoccupante. Trasportato dal 118 , all’ingresso dell’Ospedale era risultato negativo al tampone. Il 29 dicembre viene eseguito un modesto intervento chirurgico per aspirare l’edema attraverso una cannula. Tutto fila liscio tanto che la stessa figlia riconosce che in quel reparto ” ho trovato persone con un’umanità e una professionalità uniche”.  Qualche giorno dopo arriva la notizia che all’interno del reparto c’è un positivo  fino a quando l’ ultimo giorno dell’anno la figlia viene a sapere che il padre era stato infettato insieme ad altri pazienti e che sarebbe stato trasferito a Medicina interna. La battaglia di Francesco Sirignano finisce purtroppo nella notte tra il 15 e 16 gennaio scorso . Francesco sarebbe stato contagiato proprio dalla variante brasiliana, almeno questo emergerebbe dai primi riscontri arrivati dall’Istituto superiore di sanità.  Sempre in quel periodo c’è un altro paziente, un settantenne di Perugia, ricoverato in seguito ad un’emorragia cerebrale, infettato dal virus con le stesse modalità di Francesco. Anche in questo caso la variante brasiliana sembra la causa del contagio, l’uomo è ricoverato ancora all’Ospedale di Perugia. I cluster esplosi al Silvestrini sono molti: Neurochirurgia, Nefrologia, Medicina .  Tornando al caso di Francesco Sirignano, la figlia Lara ha chiesto di acquisire le cartelle cliniche di suo padre ” per ricostruire esattamente cosa è accaduto in quei giorni, poi valuterò”.  Ieri la conferma che in Umbria sono stati accertati 30 casi tra la variante brasiliana e quella inglese: 18 casi di variante inglese e 12 di quella brasiliana. Quella brasiliana, ha detto lo stesso direttore regionale della sanità Claudio Dario,  si è diffusa prevalentemente in ambito ospedaliero. E questo è un bel problema.