Assemblea gruppi Pd, le parole di Renzi

Ieri sera alla Camera assemblea congiunta di deputati e senatori del Pd con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che si confronta sul programma di governo per i prossimi mille giorni.
«Il prossimo congresso del Pd sarà nel 2017, prima delle elezioni del 2018». Così Matteo Renzi parlando ai gruppi del Pd. «Son qui per chiedervi una mano e vi indico una direzione. Non vi chiedo un tributo alla simpatia personale. Ma una lealtà che so di poter avere non su di me ma sul paese. Vi chiedo un impegno a una tempistica stringente sulle riforme».
«Vi chiedo di fare poche ferie. Non è un atto – ha continuato il segretario del Pd –  di flagellazione biblica, ma abbiamo troppi decreti e c’è tanto lavoro parlamentare da fare».

«La madre di tutte le battaglie è la scuola. Su questo non abbiamo fatto tutto, anzi – ha detto ancora il presidente del Consiglio -. Sono pronto a governare il partito anche con chi non la pensa come me a condizione che la pensiamo sui tempi come tutti gli italiani: non c’è un minuto da perdere. L’ansia riformatrice che mettiamo anche sulle riforme costituzionali nasce da questo».

«Tra agosto e settembre – ha continuato Renzi – ho deciso di visitare 10 realtà particolari del nostro territorio. Sarò a Napoli, tra Reggio e Gioia Tauro, all’Aquila, a Piombino, a Gela, a Termini Imerese, a Taranto e nell’Emilia Romagna dove abbiamo dimostrato che grazie alla capacità di sindaci straordinariamente capaci e di un presidente della Regione che ha dimostrato cosa significa amministrare siamo usciti dalla crisi post-terremoto. Il presidente farà questo giro e si prenderà dei fischi della contestazioni ma è doveroso per noi dire che il 40,8 per cento ci porta a stare lì». Accanto a questo tour ci saranno «tre luoghi simbolici di tre progetti che parlano dell’Italia: Milano, Venezia e Firenze».

«Ha smesso di piovere sulla crisi economica, ma non è ancora arrivato il sole. C’è foschia. Questa è la prima riunione che facciamo dopo il risultato elettorale. Quel 40,8% dovrebbe non farci dormire la notte. Questo risultato dovrebbe caricarci di una responsabilità straordinaria. I cittadini ci hanno dato l’opportunità di cambiare sul serio. Se non cambiamo davvero tradiamo gli italiani».

 

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