Alta Velocità, conto alla rovescia per i primi treni. La Fit Cisl: “Serve progetto credibile”

PERUGIA – L’arrivo del Freccia Rossa da Perugia sembra ormai una cosa fatta. Domani la presidente Catiuscia Marini dovrebbe svelare le carte che porterebbero la partenza di un treno da marzo. Ma la conferma arriva anche da un suo post su Facebook in cui ribadisce la necessità di una fermata in Umbria. “Queste sono le città che hanno almeno una fermata del FrecciaRossa (non ce ne è nessuna che non sia almeno città metropolitana, capoluogo di regione o di provincia)…. la Regione Umbria si sta confrontando con Trenitalia con la giusta modalità ….. per un totale di 20 città a fronte di oltre 100 province italiane: Torino – Milano – Reggio Emilia AV – Bologna – Firenze – Roma – Napoli – Salerno: 111 treni al giorno*, di cui 2 estendono la propria corsa a nord fino a Brescia, 2 a sud fino a Taranto; Venezia – Padova – Bologna – Firenze – Roma – Napoli – Salerno: 26 treni al giorno; Trieste/Udine – Venezia – Padova – Vicenza – Verona – Brescia – Milano – Torino: 46 treni al giorno; Milano – Reggio Emilia AV – Bologna – Rimini – Ancona – Pescara – Foggia – Bari: 4* treni al giorno tra Milano, Rimini, Ancona e Pescara, di cui 2 fino a Foggia e Bari”.

C’è poi chi chiede invece un progetto organico, come la Fit Cisl. “La Fit Cisl – dice il sindacato –  non è contraria all’Alta Velocità in Umbria, ma reputa fondamentale predisporre un progetto AV credibile e che faccia veramente uscire la nostra regione dall’isolamento rispetto a tale rete, anche rispetto ad Ancona e soprattutto Roma. “Per questo – dichiara il segretario regionale Fit Cisl Umbria Fabio Ciancabilla- riteniamo che si doti la stazione di Perugia delle necessarie infrastrutture e servizi. Altrimenti, si scelga la stazione di Foligno come base di partenza. Ciò perché si tratta di una stazione presenziata e dotata di tutto il necessario per le attività accessorie e dedicate ai diversamente abili”.

Una posizione ferma quella della Fit Cisl Umbria che descrive l’Umbria come una regione dotata di una rete infrastrutturale per il trasporto ferroviario che consente il raggiungimento delle linea AV con tempi che si aggirano tra l’ora e mezza e oltre le due ore, prendendo a riferimento Perugia come partenza e Firenze o Roma come destinazione. “Questi tempi elevati sono dettati, in via principale – spiega il segretario- dalla rete infrastrutturale di cui l’Umbria è dotata e dalla tipologia delle tracce orarie. In altri termini, è tecnicamente improbabile che pur cambiando la tipologia del materiale rotabile, ci siano riduzioni temporali sostanziali dei viaggi senza i dovuti adeguamenti della rete e delle tracce orarie”.

La Fit Cisl Umbria fotografa la situazione: oggi, si percorre la tratta Foligno – Spello a circa 120 Km\h; Spello – Cannara 105 Km\h circa; Cannara – Ponte S. Giovanni 120 Km\h; Ponte s. Giovanni – Ellera 105 Km\h; Ellera – Torricella 120 Km\h; Torricella – Terontola 135 Km\h; Terontola – Arezzo 160 Km\h.

“Con l’introduzione del Frecciarossa questa situazione non cambierà” anticipa la Fit Cisl Umbria che invoca lo sforzo della politica e delle istituzioni per obiettivi strutturali e duraturi. “Ipotizzare collegamenti con materiale rotabile più funzionale alla nostra rete, come gli ETR 425 conosciuti come Jazz, con la sola fermata di Perugia, tra Foligno e Arezzo, per poter collegare la nostra regione all’AV con tempi del tutto analoghi a quelli che potrebbe impiegare un Frecciarossa avrebbe, ad esempio, risultati analoghi all’uso del Frecciarossa, ma a costi contenuti ed inferiori addirittura a quelli di un Intercity”. L’attenzione della Fit Cisl Umbria, infatti, non si rivolge solo ai costi aziendali e della collettività, ma soprattutto a quelli del biglietto e quindi dell’accessibilità al servizio stesso.

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