Altri negozi chiudono in centro per la crisi

PERUGIA – L’emorragia delle attività commerciali nell’acropoli sembra non arrestarsi. Altri due negozi storici di Perugia chiudono i battenti. Si tratta in primis della cioccolateria Augusta Perusia in via Bonazzi che dopo sette anni lascia il centro storico. I proprietari, la famiglia Mangano, si dedicheranno soltanto agli altri due punti vendita: in via Pinturicchio dove sta da vent’anni e in via Piccolpasso al di fuori del centro. E per fortuna nessun dipendente verrà licenziato in quanto verrà spostato nelle altre due attività. “Avevo scelto quel vicolo che è bello, bellissimo – spiega Giordano Mangano – perché credo che ormai sia una inutile battaglia quella di associarci a una attività imprenditoriale. Lo dico con dispiacere e dopo aver provato in questi anni a rappresentare problemi e ad avanzare ipotesi di soluzione. Intendo dire che se su Corso Vannucci c’è gente, cosi non è per i vicoli come via Bonazzi. Zone che meriterebbero maggiore visibilità come una segnaletica commerciale ad esempio, ovviamente a pagamento, che non è mai arrivata e che invece esiste in altre città. Una zona che è spesso coperta dagli stand quando ci sono le manifestazioni nell’acropoli che portano migliaia di visitatori. Un peccato. Ho meditato a lungo ma non posso restare”. Analoga fine anche per lo storico negozio di abbigliamento Fagioli, il cui proprietario, Alessio Fagioli con una certa delusione afferma: “Per oltre vent’anni disattenzione verso il centro storico”. L’attività situata ad angolo tra Corso Vannucci e via Mazzini, si posizionava su un segmento medio alto, con sciarpe e camicie, golf di ogni forma e tipo, tessuti pregiati. Eppure la saracinesca sarà abbassata il 28 febbraio. E poi continua affermando: “Le ragioni di questa scelta sono molte e complesse, ma le principali sono di certo una fisiologica e naturale necessità di uno stop dopo che per oltre vent’anni si è consumata una continua disattenzione ai problemi della città alta”. Certo, l’amarezza trasuda in tutta la sua evidenza se si considera che il negozio fu aperto da Giuseppe Fagioli nel lontano nel 1932, che allora era un punto di riferimento celebre per artisti e uomini di cultura. Tra i clienti di fama si annoverano, Visconti e Totò, Benedetti Michelangeli e Carmelo Bene, Curzio Malaparte e altri, tanti altri. L’unica nota positiva è che anche se chiude il negozio, in realtà l’attività non cessa, passa soltanto di mando ai due figli Federico Seymour e al fratello Giuseppe. “Sicuro, con la loro gioventù, con la fantasia e il sano ottimismo ritengono possibile riaccendere la fiaccola, tener desta un’attività qualsivoglia ma sempre del medesimo ramo”. E poi Alessio conclude: “Sarà un negozio di ridotte dimensioni ma sempre qua vicino, nei pressi. Perché la Perugia che conosciamo è questa e non è giusto che tutto finisca in questo modo». Insomma, quello che si pensava fosse finito in realtà sembra continuare, e il centro storico fa fatica a riprendersi i lustri e i bagliori che un tempo le appartenevano.

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