Assisi in festa per la Solennità di San Francesco. Chiamparino: “Gli amministratori si ispirino a San Francesco”

ASSISI – Assisi, l’Umbria e tutta Italia festeggiano oggi San Francesco d’Assisi. In una giornata di sole le cerimonie sono cominciate con la messa solenne nella Basilica Superiore.
Rito presieduto da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta, con i vescovi piemontesi, quello di Assisi, i ministri generali e provinciali delle Famiglie francescane. In chiesa il ministro Gian Luca Galletti, i presidenti delle Regioni Piemonte e Umbria, Sergio Chiamparino e Catiuscia Marini, e il sindaco di Torino Chiara Appendino. Quest’ultima chiamata ad accendere la Lampada votiva dei Comuni italiani con l’olio offerto dalla Regione Piemonte. Dalla loggia del Sacro convento, Galletti leggerà il messaggio alla Nazione.

“Eminenza, Eccellenze, autorità civili e militari, cittadini pellegrini dal Piemonte sono lieto di accogliervi in occasione della Solennità di San Francesco patrono d’Italia – è il messaggio di Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento –  Il Piemonte, la Regione più occidentale d’Italia, come dice il nome stesso è “ai piedi delle alte montagne”, quasi un bacino naturale di raccolta delle grandi acque che poi si irradiano lungo la pianura in una ricca rete fluviale. La geografia rispecchia, o forse ispira, la storia e la cultura della vostra Regione che, raggiunta nel ‘700 la propria autonomia ed unità, ha poi inciso profondamente nella costituzione dello Stato italiano.

Oggi l’Italia geme – anche per evidenti contraddizioni che ci segnano ed affondano le loro radici nel Risorgimento – e si presenta incerta all’appuntamento con gli odierni cambiamenti epocali. Ma gli italiani sono fieri della propria appartenenza, non però da nazionalisti sprovveduti che alzano barricate, lo sono piuttosto con quel senso di realismo critico che la storia ha insegnato al nostro popolo. Se sapremo rinnovarci mantenendoci fedeli alla nostra tradizione civica, saremo un punto di riferimento per il mondo intero.


celebrazioni-san-francesco-di-assisi-1-678x381In particolare, siamo riconoscenti al popolo piemontese per l’aspirazione a costruire uno Stato unitario e laico che ci ha trasmesso. La società è un fatto laico nella misura in cui approfondisce l’humanitas; lo Stato è unito nella misura in cui le persone che lo compongono si incontrano – senza eccezione di provenienza, estrazione sociale, credo religioso – si confrontano e si orientano secondo ideali intelligentemente fondati e condivisi. Per questo c’è bisogno di uscire definitivamente dal ring e smettere di pensare alla polis come ad un campo di battaglia. Non ci sono i comunisti, i conservatori, i liberali, i radicali, i cattolici, gli ebrei, i musulmani… Non ci sono nemici. Sul campo, nel mondo, ci sono innanzitutto gli uomini.

E noi che siamo qui, insieme a quanti ci seguono da casa, ci stringiamo nel rendimento di grazie ed esprimiamo a nome del popolo italiano la reciproca accoglienza, una profonda unità e un rinnovato desiderio di radicare in Dio la vita. Insieme abbiamo fiducia! Il nostro popolo vuole avere fiducia in Dio, fiducia nel prossimo, fiducia nelle istituzioni! Nessuno tradisca la fiducia della gente.

Allora, preghiamo per l’Italia, in particolare per i fratelli colpiti dal terremoto mentre Papa Francesco è in visita presso di loro, e chiediamo a San Francesco di intercedere per tutti il dono di una coscienza illuminata e della pace!”

Dalla terrazzina del Sacro Convento ha preso la parola il presidente Sergio Chiamparino: “In Piemonte la laicità si intreccia con la storia cristiana e siamo orgogliosi di essere qui a rendere omaggio a San Francesco. Orgogliosi di essere qui. Francesco è il Santo che richiama tutti. La solidarietà verso gli ultimi è una priorità dei nostri giorni. Siamo alle prese con l’arrivo di migliaia di persone in fuga dalla povertà, che meritano di trovare sicurezza dalle nostre terre. I temi di Francesco devono ispirare i comportamenti di noi amministratori, che devono fare scelte impopolari ma necessarie perché giuste. Abbiamo avuto la fortuna di ereditare una vita libera da conflitti. Noi amministratori dobbiamo usare la lezione di Francesco inserendo valori nuovi nella società per trasformare il declino in nuova vita”.

Quindi il ministro Gianluca Galletti, in nome del governo italiano. “Grande onore e intensa emozione essere qui a portare il messaggio del governo alla nazione. I temi che viviamo hanno bisogno di San Francesco. Le parole di San Francesco, nate per un piccolo mondo di 800 anni fa, possono dare risposte ad un mondo di miliardi di persone. Non dobbiamo dimenticare gli avvenimenti che accadono nel villaggio globale. Siamo stati colpiti al Bataclan, a Dacca, a Nizza. Questa Basilica è luogo riconosciuto di pace. Da questa sede il Paese sente il bisogno di ribadire di essere contro ogni guerra e contro il terrorismo”. Ricordata quindi l’importanza del volontariato, “della bellezza dei valori etici: perché l’Europa ha bisogno di questi valori”.

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