Assisi, Merkel e Santos ricevono la Lampada della Pace. La Cancelliera: “I Paesi Ue non pensino al proprio orticello”

ASSISI – Grande giornata ad Assisi per la presenza della Cancelliera tedesca Angela Merkel che, insieme a Juan Manuel Santos, presidente della Repubblica della Colombia, è ospite al Sacro Convento di Assisi.

Angela Merkel è stata invitata dalla comunità francescana del Sacro Convento – che la Città ringrazia per l’impegno instancabile a favore della Pace e del dialogo – per ricevere la “Lampada di Pace di San Francesco” perché, in modo particolare in Europa, la cancelliera tedesca «si è distinta nell’opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli». All’incontro la presenza di Juan Manuel Santos, presidente della Repubblica della Colombia, segna un ulteriore passo in avanti di quel processo di costruzione di pace promosso proprio dalla città di Francesco, infatti nel 2016 questo riconoscimento venne assegnato proprio qui al presidente Santos per «lo sforzo tenuto nei processi di riconciliazione con le FARC», opera che gli valse il Peace Prize Nobel nello stesso anno.

La presenza della cancelliera tedesca ad Assisi, insieme all’uomo che è riuscito a far cessare l’attività delle  Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (detto Esercito del Popolo), vuole essere segno di discontinuità tra l’odio e la pace.

Nel corso dei secoli il pensiero occidentale si è interrogato a lungo sui legami che avvicinano la politica alla guerra e sulle modalità che consentono di «imbrigliare» la conflittualità all’interno di vincoli territoriali e d’interesse.

Oggi i termini di quella vecchia riflessione si ripropongono ancora una volta, ma in forma nuova rispetto al passato. La «terza guerra mondiale combattuta “a pezzi”, con crimini, massacri distruzioni», di cui ha parlato più volte Papa Francesco, segna una svolta perché sembra dissolversi il presupposto della forza fisica da parte degli Stati. Non basta più  l’equilibrio diplomatico tra Stati; il «progetto di pace perpetua» del secolo XXI deve partire da un ripensamento di tutta la politica internazionale e va accompagnato da un nuovo concetto di giustizia.

Il Sindaco di Assisi Stefania Proietti, l’Amministrazione Comunale e la Città tutta, in situazioni particolari ed uniche come questa, esprimono totale adesione e sostegno all’iniziativa del Sacro Convento e della famiglia francescana conventuale che, sulle orme di San Francesco, sollecita ed anima il necessario confronto su temi politici, economici, ambientali e legati alla sicurezza dei popoli,  seppur consapevole della difficile e complessa situazione di riequilibro tra le più forti potenze mondiali.

«Questo è un giorno fondamentale – afferma il Sindaco di Assisi Stefania Proietti –  nel corso del quale auspichiamo che la terra umbra possa sostenere il credo umano dei potenti così da scuotere  le coscienze su argomenti cruciali come la politica economica, il lavoro, l’ambiente, il futuro dei giovani. La presenza ad Assisi della Signora Merkel e del Presidente Santos, come “testimoni” della Lampada della Pace, è un passo importante a favore dei processi di costruzione di pace. La consegna della lampada della Pace ad una grande figura politica femminile, ad una donna leader della politica internazionale, è segno di grande speranza affinché la luce della Pace illumini il mondo».

La Merkel non ha parlato della fase politica in cui si trova l’Italia, ma non si è sottratta a riflessioni di ampio respiro come gli eventi tra Iran e Israele, ribadendo che la sicurezza di Israele “fa parte della ragion di Stato della Germania”. Preoccupazioni sull’Ucraina e sugli accordi di Minsk da rispettare e un forte richiamo all’unità dell’Europa, perché “i Paesi dell’Ue devono guardare oltre i confini del nostro orticello”. E rivolta al premier Paolo Gentiloni: “grazie per la collaborazione”.

“Non sempre le cause più giuste, più umane, sono le più popolari, ma sono le uniche per le quali vale la pena lottare. Lo dico anche perché io l’ho vissuto sulla mia pelle”. Lo ha detto il presidente colombiano, Manuel Santos, nel suo saluto ai giovani riuniti nel Salone papale del Sacro convento di Assisi, presente la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Santos – che nel 2016 ricevette la Lampada della Pace di San Francesco e il Nobel per la Pace per la sua opera tesa alla riconciliazione e alla pacificazione in Colombia lacerata dalla guerriglia con le Farc – ha ricordato la sua esperienza: “in Colombia abbiamo superato, dopo un grande sforzo di dialogo, un conflitto armato che è durato più di mezzo secolo e ci è costato centinaia di migliaia di morti e milioni di vittime. Eppure, non mancano quelli che hanno nostalgia della guerra o che privilegiano la vendetta alla riconciliazione”.

Il presidente colombiano  ha poi definito Angela Merkel “una cittadina tedesca che lavora con la coscienza di una cittadina del mondo”, ricordando “l’esempio e gli insegnamenti di suo padre, il pastore Horst Kasner”, e “la fede in Dio”. Santos ha sottolineato “le decisioni giuste e non sempre popolari, come quelle che la Merkel ha preso per rispondere alla crisi umanitaria di migliaia di migranti fuggiti dai propri paesi a causa dalla violenza, del fanatismo e della povertà”.

La Cancelliera – ha sottolineato il presidente colombiano – è stata “un baluardo della difesa della eredità della convivenza e della pace dell’Unione europea” e rappresenta ” quei principi che devono servire da antidoto in un mondo, dove sorgono, con pericoloso vigore, i fantasmi del nazionalismo, del fondamentalismo, del razzismo, del populismo e della intolleranza”.

 

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