Ast, terminata la riunione al Mise, sbloccati gli stipendi, il tavolo aggiornato a lunedì

“Per l’Ast si sta aprendo uno spiraglio”. La sintesi della giornata la tira il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L’incontro fissato al Mise ha consentito la riapertura della trattativa sullo stabilimento di viale Brin. In avvio di riunione l’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, confermando le aperture che c’erano già state con il ministro Guidi dopo l’incontro della settimana scorsa, ha detto che Terni non è in vendita e che saranno mantenuti i due forni. Quindi i sindacati e le istituzioni locali (la presidente della Regione, Marini, e il sindaco di Terni, Di Girolamo) hanno insistito subito per il pagamento degli stipendi. E alla fine hanno ottenuto il pagamento delle retribuzioni entro lunedì. Mentre il tavolo della trattativa era in corso, le tute blu dell’Ast hanno manifestato sotto il Mise. In quattrocento hanno sfidato la pioggia e hanno atteso notizie dal Palazzo.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

Ore 7:  Da Terni partono 7 pullman con le tute blu si ritroveranno sotto la sede del Mise per un presidio. Si contano almeno 350 operai, ma la partecipazione potrebbe essere anche superiore visto che molti si sono organizzati con mezzi propri.

Ore 10 Sono circa 400 gli operai ternani che sfidando la pioggia sono sotto la sede del Mise in presidio mentre negli uffici dovrebbe iniziare a minuti l’incontro tra azienda,  sindacati, istituzioni e ministro Guidi

Ore 10.30 cominciata la riunione al Mise. Presenti il ministro Guidi,  il sottosegretario Claudio De Vincenti,  il sottosegretario al lavoro, Teresa Bellanova, i segretari nazionali di Fiom, Landini, Fim, Bentivoglio, Uilm, Gambardella.

Ore 11 L’Ad Morselli: “L’Ast non è in vendita. L’azienda vuole rilanciare la fabbrica con i soldi dell’azionista. I due forni lavoreranno”. Da indiscrezioni che trapelano dal tavolo si apprende che l’amministratore delegato avrebbe con queste parole confermato l’apertura dell’azienda rispetto alle richieste del Governo. I sindacati chiedono il pagamento degli stipendi e che l’azienda presenti un piano diverso.

ore 11.45 Sarebbe in corso “ristretto” tra governo, istituzioni locali e sindacati sulla questione del pagamento degli stipendi e sulla riapertura del confronto sul piano industriale

Ore 12 Mentre è in corso il tavolo al Mise, il sottosegretario al lavoro, Teresa Bellanova (che partecipa alla riunione) attraverso una nota auspica che la ripresa della trattativa quest’oggi porti buoni frutti, con la definizione di un percorso risolutivo della vertenza e la messa in campo di tutte le opzioni possibili per tutelare e rilanciare una produzione che è un’eccellenza per l’Italia e per l’Europa. Oggi dovremo dimostrare tutti che è nostro impegno precipuo lavorare per ridare una speranza e una prospettiva sul futuro ai lavoratori e alle famiglie che su questa vertenza stanno pagando troppo, in termini di ansia, delusione, stress psicologico ed economico. Mi auguro dunque – conclude -, ma sono convinta che così sarà che tutte le parti in causa, per prima l’azienda, oggi mettano sul tavolo tutta la buona volontà e la disponibilità ad arrivare ad una soluzione positiva e condivisa”.

Ore 13.30 La riunione è tuttora in corso e le notizie arrivano con il contagocce. Pare che l’azienda abbia ceduto sugli stipendi. Le retribuzioni di ottobre dovrebbero essere pagate. La conferma arriva da Mario Ghini, segretario della Uilm: “Abbiamo apprezzato la disponibilità dell’azienda e ci sono buone possibilità di riaprire la trattativa. Di fatto l’azienda è disponibile a modificare il piano industriale – ha continuato Ghini – perché è ora chiara la disponibilità a far funzionare i due forni del sito di Terni con un’adeguata turnistica e c’è l’uguale disponibilità a pagare gli stipendi. Si tratta di due elementi che fanno ben propendere alla ripresa della trattativa in questione tra le parti”.

Ore 14: La riunione al Mise si è conclusa e il tavolo è stato aggiornato a lunedì alle 16. Gli stipendi saranno pagati entro lunedì ma lo sciopero, da cui è esonerato temporaneamente il personale amministrativo, proseguirà.

Ore 14.45: La nota ufficiale del Mise:  “Sulla base delle intese raggiunte tra le parti si è condiviso che nelle aree delle società Aspasiel, direzione personale, amministrazione Ast, SdF, Tubificio, lo sciopero è sospeso per consentire la predisposizione delle retribuzioni che verranno erogate entro la giornata di lunedì 10 novembre. 2) Le dichiarazioni fornite dall’ad di Ast in merito a nuovi punti essenziali del piano industriale hanno permesso alle organizzazioni sindacali di valorizzare le novità che consentono di riaprire il negoziato. 3) Il confronto sull’insieme delle questioni al centro della trattativa riprenderà lunedì 10 novembre alle ore 16 presso il Mise”.

LE REAZIONI : Il ministro Guidi esprime soddisfazione per l’esito dell’incontro e parla di una svolta che ha portato allo sblocco della vertenza con “l’azienda che ha accolto le indicazioni del Governo”.

Il segretario generale dell’ Ugl metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro sostiene: “Bene il pagamento degli stipendi entro lunedì e il nuovo piano industriale che prevede un raddoppio degli investimenti da 100 a 200 milioni. E’ un segnale positivo la disponibilità dell’azienda al mantenimento dei due forni e il raddoppio degli investimenti da 100 a 200 milioni e a un milione di tonnellate di colato. Ma la partita sul piano industriale non è chiusa e il tavolo è stato aggiornato a lunedi’ prossimo con una discussione più approfondita”. “Per quanto ci riguarda – conclude Vicaro – chiederemo verifiche dettagliate e faremo tutto il possibile per rappresentare al meglio le ragioni dei lavoratori che hanno lottato affinchè la loro voce venisse ascoltata”.

Landini della Fiom sottolinea che “oggi sono successe due cose nuove: l’azienda ha tolto il ricatto dei pagamenti e dice cose diverse sul piano industriale, mantenimento dei due forni, un milione di tonnellate di produzione e 200 milioni di investimento che sono la novità. Ma i problemi rimangono tutti: stipendi e licenziamenti, questa è la trattativa che dobbiamo fare”.

Landini ha annunciato che martedì ci sarà un’assemblea a Terni per discutere delle novità che emergeranno nell’incontro di lunedì.

Il vice presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli sottolinea come “Dopo settimane di dura contrapposizione sembra intravedersi una luce nella difficile trattativa per la Ast di Terni. Nell’incontro di oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico l’azienda ha dato un primo chiaro segnale di avvicinamento alle richieste arrivate dai banchi del governo e dei sindacati, confermato dallo sblocco degli stipendi di ottobre per i quali, già da domani, un centinaio di lavoratori torneranno in azienda”.

Sassoli dice inoltre “che dalle posizioni rese note oggi potrà veder nascere un nuovo piano industriale incentrato sul mantenimento dei due forni e su nuovi investimenti a garanzia della produzione nel sito ternano. Siamo consapevoli che si tratti solo di un primo passo, ma grazie all’azione del governo ora la trattativa è stata spostata sul giusto binario”.

 

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