Ast, stasera termina il presidio, agosto mese di studio, a settembre sciopero generale

TERNI – La corsa contro il tempo per ora è stata arrestata: il piano di Tk per l’Ast è stato congelato fino al 4 settembre. Un mese di tempo che consente alle parti, soprattutto ai lavoratori, di tirare il fiato ma che non allontana i nuvoloni. In questi 30 giorni o poco più, le istituzioni, Governo nazionale e l’Europa in primis, avranno il tempo per “studiarsi” il caso Terni. In gioco non c’è solo la sopravvivenza del polo siderurgico umbro, ma il futuro della politica siderurgica nazionale. E la questione investe anche l’Ue. L’obiettivo di lavoratori e sindacati, che nonostante la fermata estiva saranno impegnati anche ad agosto per dare visibilità nazionale alla vertenza, è di riuscire a ottenere dal Governo Renzi un’iniziativa sui tavoli di Bruxelles. In molti guardano a un intervento di Bruxelles come una sorta di “atto dovuto”, attribuendo la responsabilità “dell’inizio della fine” alla prescrizione europea sull’antitrust. E’ del 31 gennaio del 2012 la decisione della Commissione Europea con la quale viene approvata l’acquisizione di Inoxum da parte di Outokumpu (all’epoca proprietaria di Ast, acquisita poco prima da Thyssen che poi l’ha riacquisita), subordinandola però alla cessione degli impianti di produzione di inox situati a Terni per evitare la costituzione di imprese aventi posizioni dominanti sul mercato europeo.

Su fronte locale, nelle prossime settimane continuerà il pressing delle istituzioni sul Governo. Del resto la multinazionale tedesca, nella persona dell’amministratore delegato, Lucia Morselli ha dimostrato di riconoscere, al momento, come unico interlocutore solo il Governo. Governo a cui, per ora, ha fatto la concessione della sospensione dei 586 licenziamenti ma c’è da giurare che, se nel frattempo non cambierà scenario, a settembre le procedure faranno il loro corso. La Morselli, del resto, in queste settimana ha dimostrato una fermezza tale, nella volontà di attuare quel piano della multinazionale giudicato “irricevibile”, da sconfinare spesso – a detta dei più – in arroganza. “Ho un piano da attuare”, ha ribadito l’altra sera l’ad al prefetto Bellesini.

Intanto questa sera alle 22 terminerà la mobilitazione degli operai, da giovedì in sciopero ad oltranza. Questa mattina nel corso dell’assemblea con i sindacati è stato deciso lo stop. Rappresentanti sindacali e rsu nelle prossime ore scriveranno all’azienda per chiedere il ripristino del programma delle manutenzioni, previsto per il periodo della fermata estiva e bloccato dopo la proclamazione dello sciopero. La fermata estiva degli impianti scatterà lunedì fino al 24 agosto ma non si arresterà l’impegno di operai e sindacati che la prossima settimana (da martedì a giovedì) daranno vita a dei volantinaggi e, subito dopo ferragosto, monteranno un gazebo in centro città. Sarà una sorta punto di riferimento delle organizzazioni dei lavoratori per sensibilizzare la città nei confronti delle loro istanze e rappresenterà, comunque, una delle iniziative di preparazione allo sciopero generale che resta confermato per i primi di settembre.

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