Ast, Tk ritira i licenziamenti, cronaca e reazioni sull’accordo raggiunto al Mise

TERNI –  Poco prima delle 7 di questa mattina la Thyssen, sindacati e istituzioni hanno firmato un accordo che accoglie la proposta del Governo. La multinazionale si è impegnata a ritirare le procedure di mobilità (non a sospendere semplicemente ndr.) avviate ad agosto, i sindacati dal canto loro hanno assicurato che non avvieranno iniziative unilaterali.

Da lunedì partirà una discussione aperta e senza pregiudiziali che potrà comportare modifiche del piano industriale e una discussione sugli investimenti. Si prova ad arrivare  a un accordo entro 30 giorni. Si verificheranno, infatti, le condizioni utili ad un accordo con soluzioni condivise per raggiungere l’obiettivo del risparmio quantificato da Tk in 100 milioni di euro. In caso contrario l’azienda potrà procedere come prevede la legge. Si cerca quindi di arrivare a un accordo entro il 4 ottobre e rispetto a questa scadenza è già stato fissato un fitto calendario di incontri che si terranno presso il Mise. Il primo è in programma per lunedì 8, un incontro di verifica generale è fissato per il 29 settembre. Il Governo ha assicurato che eserciterà un’attiva azione di monitoraggio.

Alla firma del “lodo Guidi” si è arrivati con molta fatica. La trattativa è andata avanti per tutta la notte con 15 ore di confronto. Al tavolo del Mise per la Thyssen c’erano l’amministratore delegato Lucia Morselli,  un dirigente Tk e di Marcus Bistram  il capo del personale della divisione Materials della Tk a cui appartiene Ast. Per il Governo, oltre al ministro Federica Guidi, erano presenti i sottosegretari De Vincenti e Bellanova.  Alla riunione preparatoria che si è svolta su due tavoli è seguito il tavolo vero e proprio con tutti i soggetti interessati (sindacati nazionali e locali e istituzioni locali: la presidente della Regione Marini, l’assessore regionale Riommi, il sindaco Di Girolamo e il presidente della Provincia Polli).

E’ stata una lunga notte preceduta da un pomeriggio di discussioni che hanno avuto momenti anche difficili. La Thyssen in un primo momento ha dimostrato la ferma intenzione di tirare dritto e quindi di attivare le procedure per la mobilità (il piano prevede 550 esuberi e la chiusura tra un anno del secondo altoforno ndr.), poi in tarda serata si è aperto lo spiraglio e si è preso tempo. Solo questa mattina prima delle 7 è stata firmata l’intesa che accoglie il “lodo Guidi”.

“Difendere l’industria siderurgica italiana, e l’occupazione che garantisce, perché l’acciaio è una produzione essenziale per l’economia nazionale – ha detto il ministro Federica Guidi al termine della riunione – alla quale il Paese non può in alcun modo rinunciare è la strategia che il Governo sta portando avanti nelle numerose vertenze che hanno investito i maggiori gruppi siderurgici operanti in Italia, dall’Ilva alla Lucchini e all’Ast di Terni”.

Soddisfazione è stata espressa anche dai vertici dell’Ast perché “sono state aperte ulteriori trattative tra tutte le parti interessate”. L’azienda sottolinea che se la trattiva non condurrà a una comune attuazione delle misure, Ast il 5 ottobre avvierà una nuova procedura di mobilità, posto che quella attivata il 1° agosto è stata ritirata.

Materials Services, la divisione di Tk alla quale appartiene Ast, sostiene che la “ristrutturazione della società (che negli ultimi anni ha subito perdite ndr.) è essenziale a garantire ad Ast un futuro a lungo termine”.

La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi, auspicano “che tutte le parti si impegnino affinché nel corso della trattativa si punti a valorizzare soprattutto un confronto che miri ad un piano industriale che guardi al futuro, alle prospettive di sviluppo e non solo alle misure per risanamento delle Acciaierie di Terni”.

La presidente Marini e l’assessore Riommi rivolgono un “particolare ringraziamento” al Governo per il lavoro svolto in questi giorni e nelle ultime ore che ha visto impegnati in prima persona il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, il viceministro Claudio De Vincenti ed il sottosegretario al Ministero del lavoro, Teresa Bellanova, “in una vicenda industriale che rappresenta il cuore del futuro dello sviluppo economico della nostra regione”.

“Abbiamo sottoscritto l’accordo proposto dal Governo – affermano Marini e Riommi – perché ne condividiamo i suoi contenuti, soprattutto nella parte in cui specifica l’importanza delle Acciaierie di Terni e impegna tutte le parti a ricercare un accordo che ne possa segnare la sua crescita”.

Marini e Riommi affermano quindi che la firma di questa mattina “rappresenta il punto di partenza di una trattativa che come Istituzioni territoriali siamo impegnati a sostenere, così come ci sentiamo impegnati a garantire quegli interventi che possono esse sostenuti dalle istituzioni territoriali, dal Governo e dal Parlamento al fine di conseguire il comune obiettivo della difesa del sito industriale Terni, strategico per la siderurgia italiana e fondamentale per l’economia  nazionale e regionale. Auspichiamo quindi che si avvii da subito un confronto di merito il cui esito potremo verificare tutti insieme nella riunione in sede ministeriale già fissata per il prossimo 29 settembre”.

Il sindaco Di Girolamo sottolinea come si sia entrati nel vivo della questione. “Il lungo incontro di Roma, che ha visto una partecipazione estremamente impegnata da parte del Governo a partire dal ministro dello Sviluppo Economico, segna un primo punto di avanzamento – dice Di Girolamo –   su aspetti rilevanti della vertenza Ast. Si sono tolte dal tavolo le iniziative assunte unilateralmente dalla proprietà quali quelle riguardanti le procedure di mobilità e la disdetta del contratto integrativo aziendale.  Da lunedì si apre il confronto – così hanno convenuto tutte le parti –  per trovare le soluzioni più utili per efficientare lo stabilimento ternano, per renderlo più produttivo anche economicamente, tutelando al massimo l’occupazione partendo della condivisione di Ast come patrimonio industriale del Paese.  C’è un rapporto diretto con la proprietà così come era stato richiesto, c’è la volontà del Governo di giocare un ruolo forte nella vicenda e di assumere gli impegni che dovessero emergere come necessari a contribuire a una soluzione positiva della vicenda. La lunga notte di Roma ha messo in mostra il lavoro del Governo, nella persona del ministro Federica Guidi e dei sottosegretari Claudio De Vicenti e Teresa  Bellanova, l’impegno delle istituzioni locali, il senso di responsabilità dei lavoratori  e delle organizzazioni sindacali, nonché la loro capacità di avanzare proposte concrete e articolate. Il confronto dunque va avanti, la straordinaria mobilitazione messa in campo da Terni e l’Umbria, con il sostegno di voci di grande rilevanza come quella di Papa Francesco, dovrà continuare ad accompagnarla”.

LE ALTRE REAZIONI  “Siamo fermamente convinti che saremo capaci di modificare e migliorare con una vera trattativa il piano, in particolare sui livelli occupazionali e su scelte strategiche –  commenta il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini – ora si apre di fatto la trattative e il confronto per il rilancio dell’Ast”.

“Un risultato importante – dice il responsabile industria della Cgil nazionale, Salvatore Barone – ottenuto grazie alla determinazione unitaria del sindacato, alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori e di un intero territorio, dalle istituzioni ai cittadini, che si è mobilitato al loro fianco”.  Barone spiega che si avvia ora un confronto per dare “un futuro credibile al sito di Terni, che ne valorizzi il ruolo strategico”. Barone ricorda inoltre che l’accordo è arrivato dopo 15 ore di un confronto “difficile e che ha visto momenti di forte drammatizzazione: ancora alle cinque del mattino la ThyssenKrupp, rappresentata da due dirigenti del gruppo tedesco e dall’Ad di Ast, Lucia Morselli, dichiarava l’indisponibilità alla firma del testo dell’accordo presentato dal governo”.

La Fim Cisl, attraverso il segretario nazionale, Marco Bentivogli, chiede alla Thyssenkrupp di “esercitare le proprie prerogative senza la costante ricerca di uno scontro con il sindacato e le istituzioni italiane, investendo sulla trattativa”.

Il responsabile nazionale della Fismic, Paolo Di Giovine, che ha partecipato alla trattativa insieme al segretario provinciale di Terni Giovacchino Olimpieri e Marco Bruni della segreteria provinciale afferma che “la strada per la vertenza Ast-ThyssenKrupp è ancora in salita”. Secondo il sindacalista “si tratta di un primo risultato. Ora le parti, azienda e sindacati avranno tempo un mese per discutere e rivedere il piano industriale della multinazionale tedesca”.

Il segretario provinciale Fiom, Attilio Romanelli, invita a “mantenere un’attenzione altissima”. “Nei prossimi giorni – dice Romanelli – ci sarà bisogno di un grande impegno del sindacato e del governo per far ripartire al meglio la trattativa sul piano industriale che si aprirà lunedì al ministero”. Circa gli strumenti da mettere in campo per aggredire il debito da 100 milioni di euro dell’Ast, Romanelli lancia qualche suggerimento: “E’ evidente ad esempio – continua – che in Italia esistono trattamenti molto diversi per le aziende energivore e che intervenendo su questi costi si possono conseguire risultati molto importanti. Inoltre va messa in campo una politica molto forte per gli approvvigionamenti di rottame, di nichel e di cromo, perché anche qui si possono determinare risparmi significativi. Dopo questo primo passaggio – conclude Romanelli – che ha sgombrato il campo dalle ipotesi inaccettabili del piano Thyssen, anche grazie all’autorevolezza dimostrata dal ministro Guidi soprattutto nelle trattative bilaterali, ora inizia davvero la discussione sul piano industriale”.

Il vicepresidente al Parlamento europeo, David Sassoli, parla di “un grande passo in avanti per il sito industriale umbro. L’intesa che blocca l’avvio delle procedure di mobilità per oltre 500 lavoratori – dice Sassoli – è una vittoria della buona politica ed una speranza per la ripresa economica in una regione strategica come l’Umbria”.

Il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli esprime “soddisfazione per l’esito per nulla scontato della lunga trattativa tra istituzioni e vertici di Thyssen Krupp sul futuro delle acciaierie ternane”.

“Credo – dice Leonelli – che vadano particolarmente evidenziate la forza, l’autorevolezza e la determinazione con la quale il Governo Renzi ha condotto l’incontro con l’effetto di aver determinato in capo alla Tk la riscrittura del piano industriale recentemente presentato. Si è data a una crisi terribile e a prospettive agghiaccianti per la nostra regione una prima risposta forte e concreta, senza slogan né folklore, che riaccende la speranza per il futuro della produzione dell’acciaio a Terni e in Umbria. La riscrittura del piano da parte dei vertici Tk, l’istituzione di un tavolo nazionale e l’allontanamento del maggiore pericolo, quello occupazionale, rappresentano un risultato importante, figlio soprattutto di una strategia condivisa e mirata a difendere le prospettive produttive e occupazionali della regione, nella consapevolezza che Ast è parte fondamentale del nostro patrimonio industriale”.

“Per quello che ci riguarda – secondo Leonelli – l’impegno del Pd Umbria è stato fin dai primi giorni quello di contribuire, insieme alle istituzioni locali, a dare alla vertenza Ast un profilo nazionale allontanando l’idea che si trattasse di una crisi solo ternana o solo umbra e in questo senso ci siamo sin da subito mobilitati con la segreteria nazionale”. “Allo stesso tempo – aggiunge il segretario – la città di Terni, colpita duramente, ha saputo reagire con determinazione e responsabilità, portando avanti una mobilitazione dura e di grande coesione”.

“Ora – conclude Leonelli – si apre una fase nuova, che vedrà, come successo fino ad oggi, la nostra massima attenzione e il nostro massimo impegno in un confronto che resterà serio e serrato anche nelle prossime settimane e che ci chiama tutti, partiti, istituzioni, sindacati, ciascuno per le proprie competenze, alle proprie responsabilità, con spirito di coesione e intelligenza”.

 Il cardinale Bassetti, che domani incontrerà segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil e parlerà anche della questione Ast, commenta così le notizie giunte da Roma: “le parole del Papa mi sono sembrate profetiche e vanno anche al di là della questione ThyssenKrupp. Con il lavoro non si gioca, ha detto giustamente, perché se si toglie il lavoro per motivi di opportunità che riguardano aspetti finanziari non va bene, e quindi mi sembra che il Papa sia stato molto puntuale e molto forte nel dare un messaggio di cui tutti dobbiamo tenere conto”.

Il Partito democratico provinciale di Terni giudica positivamente quanto stabilito nella riunione a Roma ” Forte – scrive il responsabile sviluppo economico, Sandro Corradi –  era ed è la preoccupazione per l’aggravarsi della crisi del sistema economico, produttivo e sociale dell’intera area, che se non affrontato con decisione può causare guasti profondi alle possibilità di crescita e sviluppo. Il Pd si impegnerà all’unisono con tutti i suoi rappresentanti in tutte le istituzioni a mantenere un’attenzione altissima su quanto determinato e a contribuire con idee e proposte condivise al rilancio dell’Ast”.

 

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