Le aziende umbre che “tirano”, la Marini visita la Sterne International

Il 35 per cento ha una età compresa tra i 25 ed i 30 anni, il 40 per cento tra i 30 ed i 40 anni, mentre il solo il 25 per cento ha più di 40 anni. È forse una delle aziende italiane con il personale più giovane la Sterne International di Perugia, fondata da Luca Mirabassi e Lorena Antoniazzi, che dà il nome anche al marchio di abbigliamento per donna commercializzato in molti Paesi del mondo, in particolare negli Stati Uniti ed in Europa.

“Così come è assolutamente giusto ed importante essere in quelle realtà imprenditoriali umbre dove il lavoro è in crisi, è altrettanto giusto essere là dove invece il lavoro c’è e cresce, come avviene in questa azienda”, ha dichiarato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della visita al nuovo stabilimento della Sterne International. Accompagnata dai titolari Luca Mirabassi e sua moglie, la stilista Lorena Antoniazzi, la presidente Marini ha visitato la nuova sede di Perugia, ed ha avuto modo di conoscere l’intero processo produttivo, dalla fase di design alla confezione, incontrando anche la maggior parte degli addetti (circa 80 persone), moltissimi dei quali giovani.

“In questa realtà – ha affermato – c’è molta capacità creativa, competenza artigiana e tanta ricerca e innovazione di prodotto. Questo garantisce alla Sterne una capacità di essere sui mercati globali, tanto è vero che le performance di vendita vedono l’export crescere, pur in una fase difficile per l’economia generale”.

La presidente Marini – che ha particolarmente apprezzato la il grande rigore e la cura con la quale vengono realizzati tutti i capi d’abbigliamento sia del marchio di famiglia “Lorena Antoniazzi” che quelli di una grande casa francese con la quale la Sterne collabora ormai da oltre venti anni – ha voluto esprimere il suo apprezzamento per “l’impegno che i titolari dell’azienda hanno profuso per l’affermazione del distretto del cachemire in Umbria e per l’innovativo progetto di tracciabilità dei propri capi di maglieria che ha anche ottenuto uno specifico brevetto”.

La tutela del marchio “made in Italy” è stato, infatti, uno degli obiettivi che hanno particolarmente impegnato Luca Mirabassi che alla presidente Marini ha riferito: “Da quando abbiamo iniziato questo percorso ogni anno le visite sul nostro sito sono raddoppiate. Made in Italy – ha sottolineato – è un concetto poco e mal regolamentato, sebbene rappresenti di per sé un valore che ci viene riconosciuto in tutto il mondo. All’estero, infatti, hanno molto a cuore il vero made in Italy”.

“Da qui – ha aggiunto Mirabassi – siamo partiti per questo lungo cammino che oggi ci ha condotto al brevetto, perché convinti che qualsiasi informazione relativa al prodotto e ai materiali rappresenti un valore aggiunto per i nostri capi che sono frutto di una sapiente combinazione tra tradizione artigianale e innovazione di tecniche e materiali”.

“In questi anni, come Regione abbiamo cercato di mettere in atto azioni e misure tese a sostenere e valorizzare esperienze imprenditoriali importanti e positive in grado di generare nuova occupazione. Grazie anche a queste realtà – ha concluso la presidente Marini – è possibile oggi una ‘ripartenza’ che dia più forza alla nostra regione”.

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