Banca Etruria, spunta l’associazione segreta: lettere minatorie a tre filiali. Indaga la Procura di Perugia

PERUGIA –  Aumentano le inchieste intorno al crac di Banca Etruria. Le ultime sono quelle che coinvolgono Valeriano Mureddu, imprenditore 46enne di origine sarda, indagato sia dalla procura di Arezzo che da quella di Perugia. In Umbria l’uomo è finito nel registro degli indagati per associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi, quella contro le associazioni segrete. In un fascicolo collegato è invece sotto inchiesta per contrabbando ed evasione fiscale mediante fatture inesistenti. L’uomo sarebbe al centro dei legami tra le associazioni segrete e il padre del ministro Boschi.

La storia parte da Perugia nel marzo 2014, quando l’Agenzia delle dogane denuncia cinque imprenditori, tra cui Mureddu, per evasione milionaria dell’Iva con una “frode carosello”. La società cartiera era in Umbria, le altre due coinvolte in Toscana. I doganieri perquisirono Mureddu e i suoi presunti complici. Negli uffici della Geovision srl di Civitella in Val di Chiana trovarono dei dossier su una quantina di personalità e società varie e una corrispondenza importante con l’imprenditore sardo Flavio Carboni, sotto processo per essere stato l’ispiratore della loggia P3. In Umbria si indagava per associazione segreta ma Mureddu finisce anche sotto l’attenzione dei pm aretini. L’uomo viene segnalato infatti per l’abitudine a spacciarsi come agente dei servizi segreti. Ad Arezzo indaga il procuratore Roberto Rossi, a Perugia il titolare del fascicolo è il dottor Giuseppe Petrazzini.

Mureddu in Toscana è molto conosciuto. Vive vicino all’abitazione del padre del premier, Tiziano Renzi. Ma Mureddu, con una passione anche per le associazioni segrete, oltre a Flavio Carboni conosce anche il padre del ministro Boschi, Pierluigi. Così quando Rosi diventa presidente dell’Etruria e Boschi vice, quest’ultimo chiama proprio Mureddu per farsi aiutare a trovare un nome che possa sostituire l’allora direttore generale dell’istituto di credito. E il nome che arriva sarebbe stato scelto proprio grazie allo stretto rapporto tra Mureddu e Carboni.

A questo si incrocia un’altra attività portata avanti dal pm Petrazzini, quella sulla bomba posizionata di fronte alla filiale di Banca Etruria di Ponte San Giovanni. Negli ultimi giorni è emerso che in tre filiali della banca erano arrivate delle lettere minatorie, delle buste contenenti escrementi e polveri sospette. Si sta cercando di capire se l’episodio dell’ordigno rudimentale possa essere dunque legato a dei precedenti o sia riconducibile a qualche cliente deluso. Le forze politiche nel frattempo si stanno mobilitando, cavalcando la rabbia dei risparmiatori. Questa sera a Gualdo Tadino andrà in scena l’assemblea del Movimento cinque stelle con il presidente Adusbef Elio Lannutti, gli eurodeputati Laura Agea e Marco Valli, i deputati Tiziana Ciprini, Filippo Gallinella, Daniele Pesco e Alessio Villarosa insieme ai consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari. Venerdì prossimo invece è in agenda un incontro con Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc, Alessandro Petruzzi, presidente Federconsumatori Umbria e l’economista Rita Castellani.

In piena attività anche il governo. I decreti per un parziale rimborso ai risparmiatori che hanno perso tutto stanno prendendo forma. La precedenza andrà ai risparmiatori più anziani e a coloro che hanno perso di più. La bozza del decreto del presidente del consiglio dei ministri dovrebbe prevedere anche la gratuità della procedura e la sua celerità. In ballo c’è una torta da 100 milioni. Le domande potranno essere presentate con posta certificata entro quattro mesi dall’emanazione del provvedimento definitivo.

 

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