Bassetti a Corciano: “La politica sia una servizio di carità per i cristiani”

PERUGIA – Dalla splendida cornice del “Corciano Festival”, in una calda serata di agosto e incalzato da un intervistatore irriverente e dissacrante come Claudio Sabelli Fioretti, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia, dice la sua sulla situazione politica nazionale e non lesina a togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

“Sono preoccupato? Io, essendo un pastore di anime, quando si vivono momenti di incertezza e con scarse prospettive, sono sempre preoccupato. In Italia, i governi sono durati di media 17 mesi, con questo neanche 17. Quando si deve salire una montagna ci si attrezza e ci attrezzeremo”, dice Bassetti che aggiunge: “E’ necessario che la gente capisca dove vuole arrivare, che cosa si vuol scegliere, ci si renda conto che cosa è il bene comune e che si affrontino i problemi del paese. Un governo, di qualunque colore esso sia deve nascere su un progetto, su dei punti concreti e non su un contratto. Bisogna elaborare dei progetti concreti, su cui costruire una visione politica e con essa muoversi”. 

E incalzato sulle migrazioni: “Il problema delle migrazioni è vecchio come il mondo, pensate alle invasioni barbariche dell’impero romano. Problemi che vanno affrontati e capiti, servono decisioni giuste e prese insieme. Sono convinto che per risolvere questi problemi non basta neanche l’Europa. Il fenomeno è mondiale. Io, nel mio piccolo, ho preso una decisione coraggiosa: fare un convegno con tutti i vescovi bagnati dal mediterraneo. Mi sono reso conto che abbiamo dei punti di vista diversi sui problemi dei migranti. Dobbiamo confrontarci e vedere quale può essere la linea migliore”. Un convegno che Bassetti ha rilanciato e che si terrà dal 18 al 23 febbraio a Bari.

“L’Europa doveva diventare quella che favoriva la pace. Poi è diventata l’Europa delle banche. L’Europa è questo catino del mediterraneo, ha una vocazione unica. Il mediterraneo ha una vocazione unica e secondo me e il punto di partenza per ricostituire l’Europa nei suoi valori”.

Bassetti poi si dice ottimista “Sono nato sotto le bombe. Nel 45 – 46 si diceva che non c’è più nulla da fare. Quando si dice così, si può ribaltare il discorso è dire che si può ancora fare. La crisi ha portato sofferenza, la sofferenza ha portato rabbia. Credo che sia il momento di pensare a cosa vogliamo”.

Sul decreto sicurezza: “Condivido l’analisi e le osservazioni di Mattarella. Il presidente ha interpretato quella che è la parte migliore della nostra gente. Siamo cittadini con un senso profondo di responsabilità. Ho visto le navi su cui viaggiavano, povera gente, sfruttati e violentati. E’ fondamentale impegnarsi affinché non ci sia più chi sfrutta”. 

E sulla prossima campagna elettorale: “La politica deve essere un servizio di carità per i cristiani. Se tutti i cristiani si impegnassero nel senso che sto dicendo, qualcosa di più risplenderebbe nella politica”.