Foligno, diagnosticato raro deficit di coagulazione: “Un caso su un milione”

FOLIGNO – Le sfide cliniche che si risolvono positivamente, grazie alla bravura e alla competenza dei medici e di tutto lo staff che lavora in reparto rischiano di passare nel silenzio della quotidianità ed invece meritano di esser citate.

Questo è il caso di quanto accaduto nei giorni scorsi al reparto di medicina interna di Foligno, diretto da Lucio Patoia, dove è stata fatta la diagnosi di un deficit rarissimo nella coagulazione del sangue. Ad un uomo di mezza età di origini asiatiche e residente in Umbria è stata diagnosticata questa problematica, di natura genetica, denominata “fattore XII di Hageman”. Tale deficit, che colpisce una persona su un milione,  rende anormale uno dei tempi della coagulazione e quindi può indurre il sospetto che il paziente abbia un rischio di emorragie aumentato rispetto ai soggetti normali. In realtà, effettuando accertamenti più approfonditi si evidenzia appunto che manca solo il fattore XII della coagulazione , ma tuttavia la coagulazione si verifica con modalità e tempi normali tramite l’azione di fattori alternativi a quello mancante.

Un caso rarissimo, i numeri dicono di una su un milione. Una statistica importante, considerando che l’Umbria conta 900mila abitanti.

“Aver diagnosticato che in questo paziente c’è solo un deficit del fattore XII consente- dice il primario di Foligno Lucio Patoia- che a questo paziente non siano evitati o ritardati interventi chirurgici necessari solo per il timore di emorragie gravi, che invece non si verificheranno. L’importante sarà che l’uomo e i suoi familiari portino sempre con sé un’attestazione della presenza di tale difetto, in caso di eventuali urgenze. Abbiamo avviato la ricerca di un eventuale deficit anche sui figli e consigliata ai parenti di primo grado”. “Il deficit- continua il dottor Patoia- è stato identificato anche grazie alle competenze preziose delle dottoresse Annarita Capolungo e Jessica Bianchi, del laboratorio di emocoagulazione diretto dal dottor Silvio Canino”.