Bps, il viceministro Morando: “La Procura valuterà se dolo da parte commissari. Per Nit 3 rinvii a giudizio”

Il caso della Banca Popolare di Spoleto, per il quale la procura spoletina ha iscritto nel registro degli indagati il governatore della Banca d’Italia, Vincenzo Visco, finisce in Parlamento, con un’interrogazione del deputato umbro Pietro Laffranco (Fi) alla quale oggi ha risposto, nel question time in commissione Finanze della Camera, il vice ministro all’Economia, Enrico Morando.
“Il ministero della giustizia – ha detto il Morando – ha precisato che le valutazioni degli organi giudiziari, relative alla sussistenza dei presupposti del commissariamento o alla conformità degli atti dei commissari a criteri di buona amministrazione, avranno come unico punto di riferimento la loro possibile rilevanza ai fini della prova di eventuali condotte dolose”.
Morando ha anche sottolineato che l’autorità requirente ha specificato che i reati rubricati sono quelli che “si è ritenuto di poter evincere dalla narrazione dei denuncianti e quindi non esprimono altro che la qualificazione giuridica di un’ipotesi investigativa proposta da privati, tutta da verificare e da valutare”.
Il viceministro ha, infine, riferito che “con riguardo all’offerta della Nit Hlding Ltd (concorrente rispetto a quella presentata dal Banco Desio, n.d.r.), la Procura di Spoleto ha comunicato che in data 22 settembre 2015 l’amministratore unico di tale società, il rappresentante della medesima nei rapporti con Banca Popolare di Spoleto e un terzo soggetto sono stati rinviati a giudizio, nell’ambito di un’altro procedimento”.

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