“Casa Ancarano”: parla il presidente della Comunanza Agraria

NORCIA – Sono passati tre anni da quando un devastante terremoto distrusse buona parte dei paesi nella zona di Norcia e Amatrice. Da allora, purtroppo, anche ad Ancarano, piccola frazione del comune di Norcia inserita nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, salvo promesse e beni discorsi, nulla è più stato fatto.
“La zona rossa rimane tale – dice con amarezza Romeo Canali, presidente della Comunanza Agraria di Ancarano – e così le macerie, sulle quali nel frattempo sono cresciute le erbacce e la gente è costretta a vivere nelle SAE”.
Romeo Canali nei giorni scorsi, con una delegazione di Ancarano, si è recato a Laives, in provincia di Bolzano, per incontrare nuovamente coloro che, all’indomani del terremoto, misero in piedi una serie di iniziative con le quali vennero raccolti 59 mila euro. Ci fu la serata dell’amatriciana sotto il tendone del Pfarrheim, così come la Croce Rossa raccolse fondi durante una festa al lido, il tutto per sostenere il progetto di una struttura polifunazionale da realizzare ad Ancarano per dare modo a questa piccola comunità, di avere un punto di riferimento che ne mantenesse i legami sociali e l’identità.
“Purtroppo però – ricorda Romeo Canali – sono cominciate le note dolenti perché tutta questa solidarietà non è bastata e l’iniziativa della Pro Loco di Ancarano e del Comune, si è scontrata con il muro della burocrazia, una burocrazia assurda che di fatto ha bloccato il completamento della struttura polifunzionale, rimasta allo stato grezzo”.
Spiega ancora Romeo Canali: “La costruzione è arrivata al tetto; ci sono i coppi per coprirlo e anche 1500 metri quadrati di piastrelle per pavimentarlo, insieme al necessario per arredarlo, compresa una cucina. Però tutto è stato posto sotto sequestro dopo che avevamo ottenuto il via libera dal Comune di Norcia. Nel Piano Urbanistico Comunale il terreno sul quale costruire era classificato come ‘zona A’ ma, di fatto, da almeno 40 anni ospitava una platea per ballare, campetto di calcio, spogliatoi e servizi vari tant’è che nel Piano Regolatore Generale dal 2011 quel terreno era indicato come ‘zona S’. Siamo nella zona del Parco naturale dei Monti Sibillini, un vincolo che però, dopo il terremoto, è stato by-passato con un’ordinanza governativa straordinaria dovuta proprio al terremoto. Il sindaco di Norcia, con una ordinanza, ci ha dato l’ok per costruire sulla particella che è proprietà della Pro loco, ente che a sua volta ha fatto tutte le convenzioni necessarie. Questo fino a settembre 2017, quando arriva la Forestale per controllare, spiegandoci che c’era una denuncia e dovevamo esibire tutti i documenti, cosa che è stata fatta. Tutto bene e il lavoro quindi andava avanti, salvo che poi, qualche mese dopo, la Forestale ritorna e questa volta per sequestrare il cantiere perché – da quanto abbiamo potuto capire – l’Ente Parco consigliava di costruire altrove ma a noi quella lettera non è mai arrivata. Sta di fatto che da allora siamo fermi e tutto è in mano ad un giudice e si va avanti da un rinvio all’altro, mentre noi di Ancarano non riusciamo proprio a capire perché stia accadendo tutto questo, nonostante la procedura sia stata rispettata fin dal principio e ci abbiano anche dato il via libera”.