Casa delle associazioni, il consiglio comunale di Perugia boccia la relazione del M5S

PERUGIA – Il Consiglio ha poi respinto con 9 astenuti (maggioranza), 7 contrari (PD) e 7 a favore (Rosetti, Giaffreda, Marcacci, De Vincenzi, Nucciarelli, Cenci e Fronduti) la relazione finale della consigliera Rosetti sulla Casa dell’Associazionismo di Via della Viola. Nella relazione Rosetti, dopo aver ripercorso le tappe della vicenda e quanto emerso nelle varie sedute a seguito delle molteplici audizioni, ha evidenziato che l’ex convento di San Fiorenzo rappresenta un importante patrimonio della città e che la sua funzione di casa dell’associazionismo non può dirsi soddisfatta viste le premesse.

Secondo il capogruppo l’assegnazione dell’immobile alle associazioni è avvenuta in palese contrasto con il regolamento vigente anche in considerazione del canone applicato di soli 200 euro l’anno. Altre criticità riguardano il mancato subentro nei contratti di fornitura, le modifiche alla destinazione d’uso, la cessione dei locali ad associazioni terze, lo svolgimento in loco di attività economiche, i mancati controlli da parte dell’Ente. In sostanza, afferma l’istante, la funzione dell’immobile sito alla Via della Viola, n. 1 quale “Casa dell’Associazionismo” non risulta rispettata dall’assetto attuale delle assegnazioni.

Per tutte queste ragioni nel dispositivo finale Rosetti ha chiesto che la Giunta si attivi prontamente: per individuare i soggetti presenti ed i titoli che legittimano la presenza, provvedendo qualora non sussistano i presupposti con gli atti di competenza (regolarizzazione o rilascio); per revocare le convenzioni in essere ove irregolari o a modificarle se del caso, sia in ordine agli spazi assegnati che ai canoni contemplati e riacquisendo in tal modo all’immobile comunale la funzione di effettiva “Casa dell’Associazionismo. In ordine ad Arci, per valutare i presupposti per addivenire alla conclusione di una diversa regolamentazione contrattuale con conseguente applicazione di  un canone congruo; a far valere eventuali responsabilità in capo ai dirigenti e/o responsabili degli uffici comunali.

Tracchegiani ha ricordato che F.I. ha deciso di astenersi in Commissione ed ha preannunciato l’intenzione di confermare questo voto per una ragione: c’è stata poco tempo fa una modifica del Regolamento che ha istituito uno specifico osservatorio sugli immobili comunali concessi alle associazioni. Sarà compito, dunque, di tale organo, che a breve verrà costituito, compiere tutte le valutazioni del caso in relazione alle specifiche situazioni, compresa quella in esame. Al contrario De Vincenzi si è detto assolutamente d’accordo con la relazione, visto che anche la maggioranza si è attivata più volte sul tema in oggetto. Il consigliere del gruppo Misto ha detto di non aver compreso le ragioni poste a fondamento del voto di astensione espresso da parte della maggioranza su una vicenda che andrebbe chiarita. Quando si insedierà l’Osservatorio, spetterà senz’altro a questo organismo assumere le decisioni finali, tuttavia un voto a favore della relazione può contribuire a sgombrare il campo da qualsivoglia commistione con le scelte del passato. Fronduti ha ricordato come la questione ricorra ormai da 15 anni, tanto è vero che l’allora opposizione di centro-destra la sollevò in più occasioni. Tante volte – precisa il consigliere di FI – si è parlato di Arci, associazione cui le Amministrazioni Locchi e Boccali hanno concesso immobili a canoni incongrui. Quando ci sono contratti di questo tipo, andrebbe rivisto l’importo della locazione, perché non è pensabile concedere strutture di 750 metri quadri a canoni simbolici e per tantissimi anni. L’auspicio poi è che a breve l’osservatorio possa procedere a tutti gli approfondimenti del caso, onde eliminare tutte le illegittimità presenti, così da realizzare quella discontinuità col passato che l’Amministrazione Romizi vuole.

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