Perugia, senza esito la surroga dei consiglieri dimissionari alla commissione toponomastica

PERUGIA – Senza esito la nomina dei due consiglieri comunali di minoranza come membri della commissione toponomastica cittadina, in sostituzione dei dimissionari Mencaroni e Pietrelli. All’esito della votazione (24 i votanti), l’esito è stato il seguente: 7 schede nulle, 4 bianche, 9 voti per Mirabassi, 10 per Mori, uno per Fronduti. In conseguenza di ciò Mori e Mirabassi sono risultati eletti. Tuttavia entrambi i consiglieri hanno presentato immediate dimissioni, di fatto annullando l’esito della votazione. Per tali ragioni la pratica si è esaurita; se del caso la stessa dovrà essere ripresentata in Consiglio ex novo.

Aprendo il dibattito Mencaroni ha chiesto di rinviare la pratica al fine di poter esaminare preventivamente la proposta di modifica al regolamento sulla commissione toponomastica da lui presentata. Camicia ha espresso contrarietà per la richiesta, ritenendola strumentale; ciò in quanto la surroga dei dimissionari serve per consentire alla commissione di tornare a lavorare quanto prima. “Si tratta di una commissione che la lavorato tantissimo finora, colmando le lacune lasciate dalla sinistra. Ritengo che le modifiche apportate al regolamento fossero necessarie in considerazione del fatto che la commissione appariva ingessata. In ogni caso segnalo che tale organismo è solo consultivo, visto che spetta alla giunta alla fine decidere sui toponimi”. La proposta di rinvio di Mencaroni è stata respinta con 10 contrari (maggioranza) 6 astenuti (Vignaroli, Marcacci, Numerini, De Vincenzi, Varasano e Felicioni) e 7 a favore (opposizione).

Quanto si è riaperto il dibattito, Rosetti ha ricordato che le dimissioni di Pietrelli, condivise da tutto il M5S, sono relative alle modifiche apportate dalla maggioranza al regolamento; in particolare quella con cui ai membri esperti esterni è stato tolto il diritto di voto, trasformandoli in meri consulenti. Ciò significa che la sola maggioranza politica presente nella toponomastica è in grado di decidere su ogni pratica. La capogruppo M5S ha chiesto di sapere dal Segretario generale cosa sarebbe accaduto ove l’opposizione avesse deciso di non votare o di non indicare i propri due rappresentanti. Nel contempo Rosetti ha chiesto di discutere, preventivamente, la proposta di modifica all’art. 5 del regolamento della toponomastica, finalizzato a ripristinare il diritto di voto in capo ai membri esterni. Il dott. Di Massa ha chiarito che l’attuale regolamento non prevede la riserva di posti, in seno alla toponomastica, in capo all’opposizione. Dunque in caso di mancata nomina dei membri da parte dell’opposizione stessa, la maggioranza potrebbe legittimamente nominare propri rappresentanti.

Inoltre il Segretario ha specificato che la commissione toponomastica non è un organo cosiddetto “perfetto”: dunque la stessa può funzionare con un numero di membri pari al 50% più uno, ossia attualmente tre su cinque. Borghesi ha sostenuto che la modifica apportata dalla maggioranza al regolamento ha rappresentato un fatto increscioso, perché ha trasformato gli esperti esterni in meri consulenti senza diritto di voto. Tanto è vero che tali membri si sono dimessi ed hanno scritto al sindaco per esprimere il loro disappunto. “Purtroppo il sindaco ha evitato di rispondere a queste sollecitazioni ed oggi è assente”. Pensare – sostiene Borghesi – di fare a meno di persone autorevoli in seno alla toponomastica è sbagliato; ciò è alla base delle dimissioni anche dei consiglieri Mencaroni e Pietrelli.

Secondo Camicia è surreale quanto sta accadendo, visto che non può dirsi offensivo definire “consulenti” dei membri esterni. La Toponomastica – ha ribadito Camicia – ha fatto tantissimo finora, rinominando molte strade, spesso su suggerimento proprio del consigliere Mencaroni o dei membri esterni.

“Pensare che l’opposizione pretenda oggi di decidere il 100% delle proposte di denominazione non è né giusto né corretto, perché le responsabilità di governo spettano al centro-destra”. Il consigliere Cor, infine, ha segnalato che, pur potendo la toponomastica continuare a lavorare con soli 3 membri, tuttavia la maggioranza ha preferito per senso di responsabilità fermarla al fine di ristabilire i numeri e la massima collaborazione.

Mencaroni ha detto di aver portato, in quanto  appassionato di storia e dei toponimi, un contributo laico in seno alla commissione, senza finalità politiche, ma solo con l’obiettivo di recuperare le tradizioni della città. Ciò in quanto la commissione riveste un ruolo importante per Perugia, visto che assume decisioni che restano negli anni. Proprio per questo è necessaria la presenza dei membri esterni che rappresentano, peraltro, le più importanti Istituzioni culturali cittadine. “Evidentemente la maggioranza ha preferito introdurre un sistema diverso, politico che le consente di decidere tutto in totale autonomia”. Lo stesso Mencaroni, unitamente alla consigliera Rosetti, ha reiterato la richiesta di urgente revisione del regolamento nei termini prima indicati.

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