Cascia, scoperta la banda che truffava gli anziani

CASCIA – Scoperti e denunciati i due uomini dediti alle truffe ai danni degli anziani, soprattutto sacerdoti. Durante lo scorso mese di aprile, infatti, in due distinti episodi, prima giungeva una telefonata a un sacerdote residente nella zona, dove un sedicente impiegato della IV Sezione Penale del Tribunale di Roma, con artifizi e raggiri e cercando, con modi cordiali, di conquistare la fiducia dell’ignaro interlocutore, si dichiarava disponibile all’archiviazione di una “contravvenzione penale” a suo carico in pendenza presso il proprio Ufficio, precisando che l’anziano sacerdote avrebbe dovuto versare su un codice IBAN l’importo di 7.000,00 €, in caso contrario nei prossimi giorni gli sarebbe stata recapitata una cartella esattoriale dell’importo di 18.000,00. Anzi dopo essersi reso conto che il sacerdote non era intenzionato ad accogliere la sua richiesta, lo minacciava dicendogli che “era peggio per lui, la contravvenzione avrebbe proseguito in suo l’iter penale e sarebbe dovuto andare a  pagarla a Roma per l’intero importo”. Naturalmente il sacerdote non effettuava quanto richiesto e provvedeva a segnalare l’accaduto ai Carabinieri.

Dopo qualche giorno giungeva, un’altra telefonata ad un altro sacerdote, dove l’interlocutore, presentandosi come un fantomatico addetto alla “redazione disdette@email.com” riferiva che aveva una pendenza di oltre euro 12.000,00. Nella circostanza, nel richiedere al religioso cosa avesse “combinato di così grave,” aggiungeva di essere disposto ad“aiutarlo”, essendo disponibile ad intercedere presso il suo ufficio al fine di annullare il tutto, ma avrebbe dovuto versare l’importo di 6.781,00 per evitare che la sanzione transitasse nel “penale”, con gravi ripercussioni sulla sua persona, atteso che poteva rischiare una pena fino a  6 anni di reclusione. Il religioso rimanendo allibito dalla richiesta, si recava immediatamente presso l’Ufficio Postale di Cascia per provvedere al versamento di quanto richiesto. Fortunatamente  i militari operanti avevano già in anticipo preavvisato la Direzione dell’Ufficio Postale di quanto si stava verificando nel territorio di propria competenza, e quindi, l’impiegato provvedeva ad invitare il prelato a sporgere denuncia ai Carabinieri.

Si avviavano quindi le relative indagini riuscendo prima ad identificare che l’utenza telefonica utilizzata per le telefonate era la stessa per entrambi i tentativi di truffa, successivamente veniva identificato il soggetto che effettuava le chiamate. Lo stesso risultava essere un pregiudicato residente nell’hinterland milanese. Successivamente veniva identificata l’intestataria dei conti correnti sui quali sarebbero stati versati i soldi. I militari operanti riuscivano quindi a ricostruire il sodalizio criminale, composto da soggetti pregiudicati, residenti nella metropoli lombarda, dediti a questa tipologia di reati commessi nei confronti di persone anziane residenti anche in altre zone della Regione in particolare nella zona dello spoletino e dell’alto ternano.

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