Commissione Ecomafie: in Prefettura nuove audizioni

I controlli sugli illeciti ambientali vengono svolti, ma a disposizione di Arpa ci sono solo 6 dipendenti.

Un organico ridotto all’osso, passato dalle 25 alle sole 6 unità.

Dal nuovo tavolo in Prefettura tra Provincia, sindaco, assessore all’ambiente e polizia provinciale, e rappresentanti di Ast e Erg Hydro con la Commissione Ecomafie, emergono ulteriori criticità del territorio ternano.

Nella relazione del direttore di stabilimento Ast, Massimo Calderini sono stati resi noti numeri importanti.

Oggi Ast produce 990 mila tonnellate di rifiuti, di cui 400-440 mila tonnellate vengono conferite in discarica.

Di queste, 60-70 mila tonnellate sono rifiuti pericolosi rappresentati da fanghi di depurazione delle acque del ciclo produttivo.

E poi, su un milione di tonnellate di produzione di acciaio, vengono usate da Ast 200 mila tonnellate di cromo: una parte di cromo finisce nei rifiuti e ossidandosi diventa cromo III o cromo VI in base alle condizioni ambientali.

I rappresentanti di Erg Hydro – tra loro l’ingegner Walter Cardaci, responsabile del nucleo idroelettrico di Terni – hanno riferito invece rispetto alla bonifica dell’area delle centrali.

L’azienda è ancora in attesa di un riscontro da parte del ministero dell’Ambiente rispetto a un piano di valutazione del rischio proposto nel 2015 per l’area lungo il Nera, mentre il resto delle aree risultano messe in sicurezza.

Al termine dell’audizione la commissione ha ascoltato i rappresentanti del Comune in merito alla gestione dei rifiuti e alle diverse criticità ambientali del territorio, a partire dal Sin.

Rispetto alla fuoriuscita di acqua contaminata da cromo VI dalla galleria del Tescino, sottostante la discarica di vocabolo Valle, è stato spiegato che il percolato proveniente dalla porzione destinata allo smaltimento dei rifiuti urbani, non più in uso dal 1997.

Il sindaco, Latini e l’assessore, Salvati, si sono infine soffermati sulla contaminazione da diossine su campioni alimentari di uova e latte dichiarando che «E’ mancato il coordinamento regionale per valutare i risultati delle analisi di Arpa e Asl».

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