Corruzione, l’impegno dell’Umbria per contrastare il fenomeno

PERUGIA – Si è parlato di corruzione e di tutte le possibili modalità di arginare questo malcostume al convegno organizzato dalla Guardia di Finanza e dall’Anac a Palazzo dei Priori. Un fenomeno che vede l’Italia sempre tra i paesi peggiori, anche se in ripresa. Ad introdurre i lavori è stato il generale Vito Augelli, seguito dal sindaco Andrea Romizi, dal prefetto Raffaele Cannizzaro e dalla presidente della Regione Catiuscia Marini. Gli interventi sono stati del generale Gennario Vecchione, che ha parlato della dimensione nazionale e internazionale della corruzione e della sua prevenzione, dal magistrato Michele Corradino, componente dell’Anac, dal procuratore Claudio Cicchela e dal generale Francesco Carofiglio e dal professore Mauro Miccio.

Se il sindaco Andrea Romizi ha ricordato quanto fatto dal Comune sul fronte della prevenzione, con un piano anti corruzione e un programma triennale per la prevenzione e il minimizzare i rischi, ha fatto altrettanto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini. “La Regione Umbria – ha detto – è fortemente impegnata contro la corruzione e il nuovo codice degli appalti rappresenta una modalità nuova sul fronte dei controlli e della prevenzione, in particolare per gli appalti delle opere pubbliche”. “Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone – ha proseguito la presidente Marini – nel corso di un recente incontro organizzato dalla scuola nazionale dell’amministrazione e dall’autorità nazionale anticorruzione ha detto che un buon codice degli appalti rappresenta una vera legge anticorruzione. In questo contesto la Regione Umbria sta facendo molto perché, anche grazie al codice, si potrà sempre di più selezionare la qualità delle imprese alle quali vengono appaltate le opere pubbliche”.

La presidente ha quindi posto l’accento su come sia importante per le P.A mettere a punto una serie di azioni e strumenti di controllo che, accanto alle procedure formali, possano offrire anche garanzie sulla realizzazione delle opere stesse, sull’applicazione dei contratti di lavoro e il rispetto delle norme sulla sicurezza nei confronti dei lavoratori”.  “Lo strumento principe per la prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella PA – ha proseguito –  è senza dubbio  la trasparenza, intesa come accessibilità totale alle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo nel perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Per assicurare un’effettiva e sostanziale trasparenza sono stati previsti ed in gran parte già realizzati, degli  strumenti di consultazione delle informazioni pubblicate nel sito istituzionale e già da qualche anno, la Regione Umbria, si è dotata di un sistema che consente la pubblicazione automatica dei dati contestualmente all’adozione degli atti  e, per tutti i dati pubblicati con tale procedura, sono previste possibilità di ricerca”.   Concludendo la presidente Marini ha affermato che “considerata la portata particolarmente innovativa delle nuove disposizioni nonché l’immediato riflesso applicativo che dalle stesse deriverà sulle procedure che dovranno essere avviate per l’affidamento degli appalti e delle concessioni, la Regione Umbria ha ritenuto opportuno costituire un comitato appalti”.

 

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