Credito, Gepafin ottiene l’iscrizione all’albo nazionale degli intermediari finanziari non bancari

PERUGIA – Gepafin, la finanziaria pubblico-privata (54% in mano alla Regione, il 46 di undici banche socie e partner) festeggia i suoi primi 30 anni di attività con quello che il suo presidente, Salvatore Santucci, ha definito – stamani in una conferenza stampa a Palazzo Donini, a Perugia – un “passaggio epocale”, e cioè l’iscrizione all’albo nazionale degli intermediari finanziari non bancari.

“Ora siamo dentro un sistema di controlli e verifiche di alto profilo, dentro il quale occorre muoversi con rinnovata responsabilità nella gestione del credito, che comunque sino ad oggi non è mai mancata, ed innovando i nostri strumenti per aiutare la crescita, anche tramite la patrimonializzazione, delle piccole e medie imprese umbre”, ha sottolineato Santucci, nel corso dell’incontro cui sono intervenuti anche la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e l’assessore Antonio Bartolini. Negli ultimi tre anni Gepafin ha operato con garanzie pari a 70 milioni di euro, attivandone 140 di investimenti, utilizzando fondi della programmazione regionale e comunitaria: “oggi partecipiamo finanziariamente all’operatività di 1.900 imprese, che con le nostre garanzie hanno attività un totale di 550 milioni di euro di investimenti”, ha sottolineato Santucci, annunciando che domani la finanziaria regionale chiuderà la passata programmazione di utilizzo di fondi Ue “avendo anche superato le verifiche della Corte dei conti europea”.

Santucci ha poi tenuto ad evidenziare che l’iscrizione all’elenco di Bankitalia (cui è stato presentato un nuovo piano operativo) “servirà anche a mettere a leva i 16 milioni del patrimonio societario per mettere in campo nuovi e più efficaci strumenti di intermediazione finanziaria”.
Dopo l’assessore Bartolini, che ha ricordato come Gepafin sia “una partecipata a leggera maggioranza pubblica che si muove in una logica di mercato con finalità sociali”, la presidente Marini ha sottolineato che “in una fase di rivisitazione della partecipate portata avanti dal Governo con la legge Madia, Gepafin è stata tra le poche, una trentina su 8.000 circa in Italia, ad uscire indenne da questo processo, ottenendo nel contempo l’iscrizione all’albo di Bankitalia, che ne riconosce le qualità strutturali ed operative. Questo elemento ci consente – ha concluso Marini – di affrontare in maniera più serena ed efficace l’attuale fase di stallo, in attesa della riforma istituzionale”.

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