Discarica di Orvieto, l’Aula di Palazzo Cesaroni approva la mozione per chiedere maggiori controlli

PERUGIA – A distanza di qualche mese il comitato per il no all’ampliamento della discarica di Orvieto è tornato a Palazzo Cesaroni, per far sentire la propria voce durante la discussione della mozione della Lega Nord. Atto che l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità, aggiungendo un emendamento parzialmente sostitutivo proposto dai consiglieri di maggioranza, circa l’impegno della Giunta “a verificare che nella discarica ‘Le Crete di Orvieto i soggetti competenti attivino tutti i controlli previsti dalla normativa vigente, anche avvalendosi di Arpa e di tutti gli strumenti tecnologici, incluso il georadar, al fine di escludere l’eventuale presenza di rifiuti pericolosi”.

Prima della discussione in Aula,  i rappresentanti dei comitati cittadini dell’Orvietano hanno incontrato i capigruppo dei partiti e hanno chiesto di “conoscere l’esito della procedura di Via (Valutazione impatto ambientale) per sapere cosa è sotterrato nel primo calanco della discarica ‘Le Crete’ e quale decisione prenderà la politica circa l’ampliamento della discarica, che nessuno di noi vuole – hanno sottolineato – perché questo territorio ha già dato e debbono essere salvaguardate, oltre alla salute dei cittadini, anche le risorse indotte da turismo, artigianato, gastronomia. Inoltre – hanno rimarcato – si tenga conto del doppio parere negativo del Consiglio comunale di Orvieto all’unanimità e della Sovrintendenza, quest’ultimo decisamente non superabile”.

Il capogruppo leghista Emanuele Fiori è andato subito all’attacco chiedendo “l’impegno di georadar per capire cosa è stato conferito e dare risposte aicittadini, alla luce dei tumori registrati e del danno al turismo e all’agricoltura. Brega si è detto subito favorevole alla mozione, parlando non solo dell’utilizzo del georadar ma di tutte le tecnologie disponibili. Claudio Ricci (Rp) ha tentato di rimandare la palla in commissione. Agguerriti sia Raffaele Nevi (Fi) che Andrea Liberati (M5S) sul fronte della gestione dei rifiuti, netta l’assessore regionale Fernanda Cecchini. “A noi – ha detto – spetta la programmazione, la gestione è tutta in carico ai comuni e alle società di gestione, che si può comunque affidare ad Arpa. La mozione – ha detto la Cecchini – chiede di verificare le origine della presenza di mercurio e di escludere la presenza di sostanze pericolose. Condividendo in parte il dispositivo non partiamo da zero: dal 2012 la società che gestisce la discarica ha comunicato la presenza di livelli di mercurio oltre soglia e da allora la Regione e la Provincia, con prefettura e ministero dell’Ambiente ha avviato il lavoro di verifica sulle problematiche e sulle cause. Dalle informazioni che sono arrivate, si capisce che la si tratta di mercurio proveniente dalle attività di estrazione un tempo presente nel Monte Amiata (San Salvatore), con una attività di bonifica nella parte Toscana che deve essere completata. Per quanto riguarda la discarica, il monitoraggio continua e ha prodotto il divieto di pesca per uso alimentare nei torrenti e nei fiumi del comune di Orvieto, Castel Viscardo, fiume Paglia e suoi confluenti. Questo come elemento di precauzione. Non serve una mozione, è tutto sotto controllo, ma non abbiamo niente in contrario a rafforzare il concetto di approfondire le verifiche. Sul georadar, questo non spetta alla Regione. Ognuno deve svolgere il proprio ruolo: a noi spetta la programmazione, la gestione è tutta in carico ai Comuni e alle società di gestione, che si può comunque affidare ad Arpa. Quindi questa parte della mozione andrebbe modificata. Non scopriamo ora le dinamiche e le difficoltà della gestione dei rifiuti. Laddove ci sono società private che gestiscono rifiuti e discariche si sono verificate delle criticità, a Orvieto come a Perugia con Gesenu. Ci sono Regioni che sono al 10 per cento di raccolta differenziata, noi abbiamo una buona performance, abbiamo evitato l’emergenza e siamo stati in passato individuati come Regione da Commissariare per poter imporre l’accoglienza dei rifiuti di altri. Nel 2011 la Regione ha già escluso il terzo calanco, mettendo a disposizione i tecnici per capire se in ogni caso quella è una area boscata. La sopraelevazione (che non è un ampliamento) è già prevista dagli strumenti urbanistici, ma c’è il parere negativo del Comune di Orvieto, che però deve anche spiegarci come intende rispettare gli obiettivi del Piano rifiuti, visto che quell’Ambito è di 10 punti percentuali indietro rispetto agli altri ambiti. I sindaci si devono assumere la responsabilità di dirci come vogliono attuare il Piano, chiudendo la discarica e senza costruire inceneritori”.

 

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