Elettrocarbonium, dopo il nulla di fatto all’incontro a Roma l’ad Monachino a gamba tesa sulle istituzioni: “Inaccettabile l’immobilismo decisionale”

Nulla di fatto nella riunione a Roma sulla vicenda dell’Elettrocarbonium. Ieri pomeriggio al tavolo convocato dal ministero si sono presentati solo le istituzioni e i rappresentanti di Elettrocarbonium mentre i sindacati e il liquidatore della Sgl Carbon hanno disertato l’incontro che, con queste premesse, non sarebbe stato risolutivo.
Nella riunione comunque con Giampietro Castano, dirigente del Mise nella cabina di regia di questa vicenda, si è parlato a lungo di uno dei nodi della vicenda: vale a dire la questione della bonifica delle aree. Questione sulla quale si è arenata anche la riunione di ieri. La Sgl Carbon sembrerebbe disponibile a finanziare 7 milioni ma l’eventuale parte mancante – si parla di 2 milioni di euro – dovrebbe essere coperta con una fideiussione da altri soggetti. Dall’altro canto sembra improbabile che l’Elettrocarbonium si accolli i costi di bonifica in caso di emergenze ambientali future o di bonifica totale in caso di dismissione del sito industriale.
Il tavolo è stato aggiornato a lunedì – nella speranza di riuscire a fare sedere anche il liquidatore di Sgl Carbon. Con tutta probabilità si parlerà degli aspetti tecnici legati alla continuità della produttività e quelli ambientali. Intanto i lavoratori, in maniera spontanea, si sono ritrovati fuori dai cancelli dello stabilimento per una sorta di presidio.
E a distanza di 24 ore dall’incontro di ieri si registra il duro attacco alle istituzioni dell’ad di Elettrocarbonium, Michele Monachino.
“A seguito dell’incontro tenutosi nella giornata di ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico – dice Monachino – abbiamo dovuto prendere atto del grave stato di immobilismo decisionale relativamente alla trattativa in corso tra Mise, Regione Umbria e Sgl per la definizione della questione legata alla bonifica del sito industriale di Narni. Questo drammatico e reiterato ritardo, senza voler entrare nel merito delle motivazioni delle parti – continua l’ad – determina purtroppo un grave e, probabilmente, irreversibile danno all’attività industriale di Elettrocarbonium compromettendone seriamente la continuità. Mi preme sottolineare che la lentezza con cui viene portata avanti la trattativa danneggia Elettrocarbonium senza che l’azienda possa intervenire per salvaguardare il proprio futuro, in quanto spettatrice passiva rispetto a tale questione”.
“C’è grande rammarico e tristezza nel vedere vanificati a causa dell’atteggiamento delle Istituzioni – conclude l’amministratore delegato – tutti gli sforzi profusi in questi mesi dal sottoscritto, dai lavoratori, dai managers e dai consulenti che con sacrificio, passione e determinazione hanno contribuito alla ripartenza dell’attività”.

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