Foligno, chiusura Equitalia, dipendenti e sindacati protestano in piazza: “Grave perdita per il territorio”

FOLIGNO – I 33 dipendenti di Equitalia, insieme a rappresentati delle organizzazioni sindacali, sono scesi in piazza stamattina a Foligno per una manifestazione di protesta contro la soppressione degli uffici di direzione. Armati di bandiere, striscioni e megafono, si sono ritrovati davanti al palazzo comunale per informare i cittadini di quanto sta accadendo e per dire no al piano di riorganizzazione previsto dalla società, che impone la chiusura, entro fino anno, degli uffici relativi ai servizi generali con il trasferimento dei lavoratori a Perugia e a Terni.

“Si tratta di una decisione unilaterale – hanno gridato in piazza lavoratori e rappresentanti sindacali – che non condividiamo e che fa male soprattutto alla città e al territorio, perché dal prossimo mese cittadini e imprese dovranno recarsi a Perugia o a Terni per usufruire di alcuni servizi importanti. Chiediamo alle istituzioni umbre di intervenire soprattutto a tutela dei cittadini, considerando che i nostri uffici servono circa 240mila contribuenti”.

“Il danno – ha evidenziato Paola Pietrantozzi, segretaria regionale di Cisl Umbria – non è tanto per i dipendenti ma soprattutto per il territorio che va perdere un altro servizio strategico. Non è possibile che la terza città dell’Umbria perda presidi così importanti e non mi riferisco solo a Equitalia, ma anche alla riorganizzazione proposta da Enel che vuole sopprimere la zona direzionale di Foligno”.

“Sindacati e lavoratori – ha sottolineato Stefano Trappetti, coordinatore regionale di Fisac Cgil – chiedono al Comune di Foligno e alla Regione Umbria l’immediata attivazione di un tavolo regionale per un confronto negoziale, utile a individuare le soluzioni più opportune. Inoltre invitiamo le istituzioni e gli azionisti pubblici di Equitalia (Agenzia delle Entrate e Inps) a sospendere la riorganizzazione, tenendo presente che la chiusura degli uffici direzionali di Foligno avrà pesanti ricadute sociali ed economiche, provocando forti disagi per contribuenti ed enti locali e gravi conseguenze sul fronte della lotta all’evasione fiscale e contributiva”.

In piazza con lavoratori e sindacati è sceso anche l’assessore alle politiche per il lavoro del Comune di Foligno, Giovanni Patriarchi, esprimendo “solidarietà” e ricordando che “la Giunta comunale si è subito impegnata a favore del mantenimento in città degli uffici direzionali di Equitalia”. “E’ importante mantenere questo servizio in città – ha detto Patriarchi – perché svolge diverse funzioni. Oltre all’attività di sportello, sono collegati numerosi servizi di informazione e consulenza fiscale per i cittadini di Foligno e dei Comuni vicini che ora dovrebbero recarsi a Perugia o Terni”.

Nelle scorse settimane il sindaco, Nando Mismetti, aveva chiesto l’attivazione di un tavolo regionale e l’interessamento dei parlamentari eletti in Umbria “per valutare attentamente le gravi ricadute economiche, sociali e lavorative legate alla riorganizzazione prospettata da Equitalia”.

Della vicenda si è interessato il sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, che nei giorni scorsi, a Roma, ha incontrato il nuovo presidente della società, Vincenzo Busa, per trovare una soluzione adeguata.

Secondo indiscrezioni trapelate da fonti attendibili, nel corso dell’incontro sarebbe stato definito meglio il piano della riorganizzazione degli uffici di Foligno, secondo il quale ci sarà un potenziamento dello sportello di riscossione, mentre le funzioni di generali verranno accentrate a Perugia e Terni. Dei 33 dipendenti degli uffici di direzione, una quindicina dovrebbero restare a Foligno per potenziare lo sportello di riscossione, 5 o 6 andrebbero a Perugia e altri 6, tutti spoletini, a Terni, mentre è ancora da valutare la situazione di altre 5 o 6 persone. La trattativa è ancora in corso, ma sembra che la soluzione emersa nel corso dell’incontro organizzato dal sottosegretario Bocci possa rappresentare una risposta importante.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini, ribadendo la necessità di “aprire un confronto serio sul progressivo abbandono dell’Umbria da parte delle grandi aziende nazionali, a discapito della qualità e della quantità dei servizi offerti ai cittadini” e di “attivare immediatamente un tavolo regionale sul caso Equitalia per trovare una soluzione che, riguardo il servizio di riscossione tributi, possa garantire un presidio efficace sul territorio folignate”.

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