Foligno, dibattito sulle riforme, Bocci: “L’Umbria del futuro con Marche, bassa Toscana e alto Lazio”

FOLIGNO – “L’Umbria del futuro deve guardare verso le Marche, la bassa Toscana e l’alto Lazio e porsi come centro strategico di una macroregione con Perugia capoluogo”. Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, intervenendo oggi a Foligno a un incontro organizzato dall’associazione culturale “Il Baiocco” e intitolato “Umbria, quale futuro? La storia, le sfide, i rischi, le opportunità”.

“Il progetto di accorpamento dell’Umbria con altre realtà regionali – ha spiegato il sottosegretario – è sempre più concreto. Ci sono diverse proposte in cantiere, sopra di noi c’è Firenze città metropolitana e sotto Roma: due aree limitrofe che guardano alla nostra regione. E poi c’è l’ipotesi di accorpare Umbria e Marche, che a me non piace affatto. La mia idea per il futuro è unire Umbria e Marche e città come o Siena, Grosseto, Viterbo e Rieti, definendo una nuova area interregionale tra le regioni dell’Italia mediana, che metta l’Umbria al centro di un percorso nuovo, assegnadole un ruolo importante. Nella vita e anche in politica è meglio guidare che subire i processi, per tentare di indirizzarli verso obiettivi auspicabili per la nostra comunità”.

“Siamo di fronte a un processo di riforma ormai avviato – ha sottolineato l’on. Bocci, intervistato da Marco Brunacci, caporedattore de “Il Messaggero” Umbria – e noi abbiamo il dovere di portare avanti questa sfida, senza aver paura di ambire a cambiamenti che fanno crescere. L’Umbria, con i suoi 800mila abitanti, sembra più un comune che una regione: dobbiamo renderci conto che i tempi sono cambiati e che c’è la necessità di adeguarsi, anche perché con queste dimensioni non possiamo pensare di vincere le sfide che l’Italia e l’Europa ci impongono”.

Bocci ha anche evidenziato che “per attuare questo progetto ambizioso non serve soltanto un cambiamento politico e istituzionale, ma anche culturale. In questi anni, nella nostra regione, c’è stato un arresto del processo di innovazione dovuto anche a un appiattimento del confronto politico e a un generale impoverimento del dibattito culturale. Non dobbiamo avere complessi d’inferiorità o timore di un confronto con altre realtà, anche perché più la dimensione è ampia e più c’è la necessità di alzare il livello della proposta”.

Il sottosegretario ha anche parlato dell’importanza delle infrastrutture e dei collegamenti fra territori, sottolineando che “la vera sfida per l’Umbria e per l’Italia in generale non si gioca sulle nuove strade, ma sulla rete ferroviaria per la quale sembra non esserci un progetto adeguato alle necessità future”.

Nel corso del dibattito – al quale ha preso parte anche il sindaco di Foligno e presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, chiedendo maggiore semplificazione nei processi di riforma in corso – è stato rivolto l’invito ai parlamentari umbri a presentare un disegno di legge per il riordino delle regioni teso dare all’Umbria un ruolo da protagonista.

All’incontro hanno partecipato oltre duecento persone, tra cui il consigliere regionale del Pd Luca Barberini, quasi tutta la Giunta comunale di Foligno e diversi esponenti del mondo culturale e del tessuto associativo del territorio.

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