Nel presepe di Rasiglia la sacra famiglia ha la pelle nera

FOLIGNO – Oltre duecento personaggi hanno dato vita, il 26 dicembre, al presepe vivente di Rasiglia. Tra questi anche una “sacra famiglia” speciale con Maria, Giuseppe e il Bambinello dalla pelle nera, come segno di attenzione e integrazione verso i tanti cittadini stranieri nel territorio, ma anche come segno di vicinanza ai tanti profughi morti nel mar Mediterraneo, in fuga da guerra e disperazione.
Una sorpresa per i tantissimi visitatori che hanno affollato le vie della piccola frazione folignate, incastonata tra montagne e ruscelli, dove il tIMG_7254empo sembrava essersi fermato.
Una “lieta” sorpresa anche per il vescovo di Foligno, monsignor Gualtiero Sigismondi, che ha guidato al processione verso la capanna allestita in cima al paese. FullSizeRender (17)Così come per il FullSizeRender (16)vice sindaco di Foligno, Rita Barbetti, che ha partecipato all’iniziativa ed espresso soddisfazione per la scelta fatta con un post su Facebook: “Nella capanna del presepe vivente di Rasiglia un piccolo bambino e due amorosi genitori dalla peIMG_7249lle nera: non poteva esserci messaggio più bello in un anno che ha visto morire tanti angeli neri in mezzo al mare!”.

A Rasiglia la solita rappresentazione della Natività, ma un intero paese tornato indietro nel tempo con la messa in scena di momenti di vita quotidiana e degli antichi mestieri che animavano la comunità agli inizi del ‘900, il suo periodo più florido. L’impegno profuso individualmente dai tanti figuranti, ha prodotto un’animazione corale che ha ricondotto la comunità locale alla propria identità, anche attraverso il valore aggiunto è la solidarietà. Si replica il giorno dell’Epifania, dalle 16 alle 20.

 

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