Foligno, Orti Orfini e Parco Hoffmann: da spazi di aggregazione a luoghi di degrado

FOLIGNO – Da spazi di aggregazione sociale a luoghi di degrado: è la triste fine degli Orti Orfini e del Parco fluviale Hoffmann a Foligno, dopo che entrambi sono stati lasciati dai gestori a cui il Comune li aveva affidati con apposito bando. Nel primo caso si tratta dell’immensa area verde che collega la zona di Sportella Marini a Prato Smeraldo, che fino a circa un anno fa era punto d’incontro per giovani e famiglie e teatro naturale di eventi culturali all’aperto e oggi è un immenso terreno incolto in mano ad animali e vandali. Nel secondo caso, si parla del parco a pochi passi dal centro storico della città, meta di studenti, famiglie e anziani ala ricerca di relax e sano divertimento, oggi pieno di erba incolta, rifiuti e siringhe.
Tale desolante spettacolo, è finito in Consiglio comunale con il consigliere di maggioranza Vincenzo Falasca (Pd) che ha presentato un’interrogazione alla giunta comunale per chiedere lo stato di predisposizione dei bandi per la concessione degli Orti Orfini e del Parco Hoffmann. Nell’atto si chiede quali siano le date previste per l’apertura e la conclusione degli stessi; quali siano le linee guida che si stanno seguendo nell’elaborazione di questi bandi, soprattutto per superare le problematiche riscontrate con e dalle precedenti gestioni. Inoltre Falasca chiede se tra questi indirizzi sia contemplata la possibilità di mettere in campo e privilegiare una attività sinergica tra Associazioni e rappresentanti dell’imprenditoria sin dalla fase di assegnazione della gestione.
Si ricorda anche che sia i gestori affidatari del Parco Fluviale Hoffmann che degli Orti Orfini hanno interrotto anticipatamente il proprio rapporto, riconsegnando gli spazi all’Amministrazione Comunale e che lo stato di abbandono del Parco Hoffmann risulta ormai intollerabile soprattutto perché perdurante da svariati mesi, comportando non solo un degrado delle strutture e dei luoghi ma, cosa forse ancora più grave, ingenerando l’interruzione di un rapporto positivo costruitosi con gran parte della popolazione folignate che vi aveva scoperto un posto piacevole, dalle grandi potenzialità e in grado di accogliere le diverse istanze di famiglie, giovani ed anziani. Falasca osserva che gli Orti Orfini risultano chiusi e quindi interdetti all’uso pubblico ed autorizzato, con grande disappunto di chi li considerava una potenziale alternativa al Parco dei Canapè in una zona del centro storico sprovvista di altri luoghi pubblici di ritrovo, soprattutto tenendo conto della loro dislocazione a ridosso del Polo Scolastico. Si sottolinea, inoltre, che è indiscussa e condivisa dalla Amministrazione Comunale l’importanza di questi due luoghi nella vita cittadina, diversi per possibilità di fruizione e per questo ancora più importanti e ben si comprendono le difficoltà incontrate tanto dall’Amministrazione quanto dai Gestori nel rendere questi luoghi fruibili ed economicamente compatibili tanto con le ristrettezze delle risorse comunali quanto con un investimento imprenditoriale.

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