Gesenu, inizia l’era Paoletti: nominato il nuovo Cda

PERUGIA – La Gesenu è ufficialmente targata Paoletti. Nell’assemblea dei soci di ieri sono stati nominati il nuovo consiglio d’amministrazione e il nuovo collegio sindacale, tutto caratterizzato dal forte legame e identità con l’Umbria. “Il gruppo Paoletti, tramite la propria holding SocesFin Srl porta in dote – ha detto il presidente Luca Marconi – un percorso imprenditoriale multisettoriale e virtuoso ed attaccamento profondo al territorio di origine. Umbri sono i soci azionisti sia pubblici che privati, così come i membri del Cda e il management, per una Gesenu che si presenta all’appuntamento del proprio rilancio sostenuta dalla volontà unanime di recuperare spazi di identità, opportunità e dialogo, con tutti gli attori istituzionali e con la comunità regionale”.  L’idea ora è quella di partire con investimenti sul patrimonio di Perugia, potenziando gli impianti di trattamento in un’ottica di incremento del recupero finalizzato alla vendita di materie prime, di riduzione dello scarto di lavorazione e di riduzione progressiva dei conferimenti in discarica.

Nello specifico delle cariche, Marconi è stato confermato così come i consiglieri di parte pubblica Alessandro Formica e Alessandra Fagotti. Entrano per la parte privata Stefano Farabbi, Francesco Paoletti, Domenico Antognelli e Mauro Della Valle. Sindaci effettivi Andrea Barbieri, Francesca Russo, Maria Stella Sposini. Sindaci suppleni Elena Falaschi, Paolo Mariani. Stefano Farabbi è il nuovo amministratore delegato al posto di Dante De Paolis. Con questo assetto la società punta ora alla revoca dell’interdittiva antimafia emessa dalla prefettura di Perugia per le molteplici limitazioni che comporta tale provvedimento sia all’operatività dell’azienda sia allo sviluppo dei progetti e degli investimenti previsti dal piano industriale, attraverso i quali passa il rilancio della stessa.

Sicuramente rispetto al quadro presente al momento dell’interdittiva, la situazione è molto cambiata. Il lavoro dei soci ha modificato l’assetto della proprietà, ha dismesso alcune partecipazioni in Sicilia e ha permesso il licenziamento dei dipendenti con pregiudizi penali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.