Gesenu, la Rsu: “Non è stato trovato l’accordo, si apre la vertenza”

PERUGIA – “Le Rsu di Gesenu, che in data 15 settembre hanno proclamato stato di agitazione, non hanno raggiunto un accordo finalizzato alla ricomposizione della vertenza in fase di procedura di raffreddamento”. Così si esprime la Rappresentanza sindacale unitaria dell’azienda delle sigle Fp Cgil Umbria, Fit Cisl Umbria e Uiltrasporti Umbria.

“Dopo due anni di annunci – hanno dichiarato dalla Rsu – sembrerebbe ormai prossima l’approvazione del piano industriale che, però, tenuto conto che a oggi non ci risulta sarà sostenuto concretamente da risorse fresche, che dovrebbero essere investite dai soci di Gesenu spa, rischia di ridursi all’ennesimo, mero, ‘libro dei sogni’. Nascondendosi dietro alle note difficoltà che da tempo affliggono in ambito finanziario Gesenu spa, l’azienda, in modo unilaterale, incurante delle istanze sindacali, con la scusa di ottimizzare i costi, tende a peggiorare sensibilmente la qualità dei servizi (capita che alcune zone non siano servite puntualmente) oltre all’organizzazione del lavoro che di fatto penalizza i lavoratori direttamente interessati”.

“Da parte sua – hanno proseguito dalla Rsu – Comune di Perugia, socio di Gesenu, chiede servizi di qualità coerenti con il prezzo pagato dai cittadini e, al tempo stesso, permette l’incremento dell’organico a livello impiegatizio e dirigenziale dell’azienda, consentendo inutili sovrapposizioni di figure e appesantendo, così, i costi di gestione aziendale. Di più, prende a pretesto la scarsa qualità del servizio per poter applicare tagli a servizi fondamentali, che richiedono specifiche professionalità, per cui chiediamo vengano riaffidati a Gesenu dal 1 gennaio 2015”.

“Altresì sono ormai evidenti le criticità determinate da impianti ormai obsoleti e sottodimensionati (a Ponte Rio e a Pietramelina) – dichiarato ancora i sindacati – che pretenderebbero investimenti per garantire un efficiente e proficuo recupero del materiale differenziato, industrializzando e rilanciando concretamente l’azienda, salvaguardando livelli occupazionali, salute e sicurezza di chi vi opera, oggi messi in discussione”.

“Pertanto – concludono dalla Rsu – le lavoratrici e i lavoratori saranno chiamati a portare avanti in maniera determinata questa vertenza per riportare alti i livelli di qualità del servizio offerto ai cittadini, senza gravare sulle tasche di questi ultimi e sulle spalle di chi il lavoro materialmente lo fa”.

 

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