Gesenu, la società ricorre contro il prefetto. Udienza e decisione il 2 dicembre prossimo

PERUGIA – È stato depositato il ricorso della Gesenu contro l’interdittiva antimafia del prefetto di Perugia Antonella De Miro. Gesenu chiede la sospensione del provvedimento adottato dalla De Miro ritenendolo eccessivo rispetto al quadro complessivo. Quello che sembrava sempre più probabile è diventato realtà proprio in queste ore, quando i legali della proprietà si sono recati al Tar dell’Umbria per depositare l’istanza di sospensiva. Fissata anche l’udienza per la decisione: 2 dicembre prossimo. Nella stessa giornata i giudici amministrativi del tribunale umbro decideranno se accogliere o no le richieste di gesenu.

Nel frattempo la Commissione d’inchiesta a palazzo Cesaroni si farà. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi, ma nonostante i chiarimenti negli uffici di palazzo Cesaroni è scontro sui contenuti e si litiga anche sulle parole. Tanto è vero che il Pd fa sapere che è pronto ad avanzare una proposta alternativa a quella delle opposizioni.

Come abbiamo già scritto il il presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi ha deciso che l’atto sarà iscritto all’ordine del giorno della seduta di martedì 1 dicembre. “Si tratta di un provvedimento rispetto al quale, pur nelle differenziazioni attinenti procedure e modalità – spiega Porzi – nessuna forza politica ha mai posto in discussione l’opportunità”.

Un passo in avanti dunque, anche alla luce del parere tecnico degli uffici legislativi di Palazzo Cesaroni, secondo i quali “l’ambito dell’oggetto dell’indagine, così come definito dai proponenti, può essere ricompreso nelle materie di interesse regionale, pur nei limiti di azione stabiliti per Commissioni d’inchiesta regionali che sono ben diversi da quelli, molto più ampi e specifici, previsti dalla Costituzione per le Commissioni d’inchiesta parlamentari. L’Aula nella delibera che dovrà adottare – continua Porzi – indicherà l’oggetto proposto dai consiglieri firmatari della richiesta, la durata dei lavori e la composizione dei membri”. Non è arrivata però la sintesi auspicata sul complesso dei punti oggetto del lavoro futuro della Commissione. “Il 1 dicembre prossimo, l’Aula darà quindi formalmente il via alla Commissione, peraltro un atto dovuto visto che è stato richiesto da un terzo dei consiglieri, stabilendone durata e composizione. Sono sicura che in quell’occasione – conclude Porzi – dimostreremo tutti il forte senso di responsabilità politica e istituzionale che anima l’intera Assemblea legislativa dell’Umbria nell’affrontare tematiche di così grande rilievo”.

Sparano a zero invece i leghisti Emanuele Fiorini e Valerio Mancini. “L’Ufficio legislativo regionale, tanto invocato dal duo Marini-Leonelli per salvare la faccia al Partito Democratico, ha spazzato via le insussistenti motivazioni che la stessa maggioranza aveva prepotentemente esibito in Aula riguardo la costituzione di una Commissione d’inchiesta regionale sui rifiuti. La maggioranza ora – dicono – non ha più scuse”.

 

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