Gualdo Tadino, i terremotati di Amatrice ringraziano la città

GUALDO TADINO – La solidarietà è gratuita, ma quando arrivano riconoscimenti e attestati di stima è sicuramente una grande soddisfazione. Così è il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, in prima linea per l’aiuto alle popolazioni terremotate, a rendere noto dalla sua pagina Facebook quello che è un feedback positivo all’iniziativa “Gualdo adotta una famiglia”, in favore degli amatriciani.

“Stamattina ho ricevuto questa lettera che vi invito a leggere – dice – non è rivolta a me ma a tutti i Gualdesi ed a tutte quelle persone che spontaneamente hanno contribuito a costruire tutto ciò. Il primo pensiero è andato ai bambini ed agli anziani poi al mio amico e collega Sergio Pirozzi….Grazie davvero a tutti, il lavoro continua #iostocongualdo“. 

“Carissimi amici, 

ci piace chiamarvi così anche se con alcuni di voi non ci siamo mai incontrati….scriviamo a nome di tutte le famiglie che avete aiutato e sostenuto in un percorso così arduo e doloroso da dirvi semplicemente: GRAZIE! Grazie al contributo di ognuno di voi abbiamo avuto la possibilità di tornare ad una normalità mai immaginata nei giorni successivi al sisma. Grazie alla vostra immensa generosità per noi è stato possibile abitare delle casette calse e confortevoli, avere tutto quello di cui una famiglia ha bisogno, quello di cui i bambini, persone fragilissime in questi frangenti, hanno bisogno. Grazie a chi in ogni modo ha voluto contribuire facendoci arrivare vestiti, coperte, alimenti e beni di prima necessità, sembra assurdo ma in questo momento è difficile anche fare la spesa, non esistono più negozi nelle nostre città né in quelle vicine, il pane fresco riusciamo ad averlo una volta a settimana, pertanto semplicemente GRAZIE! 
Il terremoto, oltre a toglierti gli affetti, la casa, la quotidianità, ti leva anche la fiducia nel futuro, grazie a voi, che ci avete presi in mano, non siamo mai stati soli e soprattutto non ci siamo sentiti mai soli. Sentirvi così vicini riesce a far tornare il sorriso anche a chi non ha più la forza nemmeno per piangere. Avete dato un detto a quattro piccolissimi bambini che altrimenti avrebbero di cert patito il freddo, avete restituito una normalità a trenta persone che pensavano di non poterla mai riavere, ci avete curato anche nei minimi dettagli come avrebbe fatto una mamma con i suoi figli. GRAZIE! 
Ora, appena sarà possibile, avremmo tanto il desiderio di incontrarvi tutti, avremmo piacere di ospitarvi ad Amatrice, in una casa non sarà possibile, ma all’aria aperta sì, intorno ad un tavolo per potervi offrire un bel piatto di amatriciana, con la gioia di stare insieme, con la gioia di incontrare tutti, e guardarvi negli occhi per dirvi ancora una volta semplicemente GRAZIE per averci aiutato, GRAZIE per essere diventati nostri amici per sempre”.

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