Gualdo Tadino, scontro Comitato “No ai No” – Pd sui soldi versati dal Comune alla Comunanza

GUALDO TADINO – Botta e risposta tra il Comitato “No ai No” e il Partito democratico, con argomento gli emolumenti versati dall’amministrazione comunale alla Comunanza agraria. “Il clima anestetizzato che vive la città – dice il Comitato – ha  impedito di accorgersi come i soldi accantonati in appositi capitoli del bilancio comunale siano transitati molto silenziosamente nelle casse della ricostituita comunanza gualdese, che in virtù di un diritto medioevale, poco o per niente democratico, ha affermato di essere proprietaria di oltre 2.400 ettari di patrimonio montano e  dunque abbia preteso senza alcuna forma di legittimità democratica di poter decidere a suon di  ricorsi  sull’intera popolazione gualdese”.

“Non si tratta dunque di fare semplicemente cartastraccia di un progetto di sviluppo da 30 milioni di euro, – che visti i tempi non sono propriamente bruscolini-  tant’è che..la crisi sempre piu nera che incombe sul nostro territorio- gravata anche dai segnali poco rosei della tagina spa- rischia, per chi non se ne fosse ancora accorto  di far precipitare Gualdo Tadino in un disperato baratro economico ed occupazionale. E così mentre nelle sedi giudiziarie  si consumano decisioni sulla pelle di  una intera città, il comune di Gualdo Tadino ha provveduto ad elargire le prime tranches di oltre 25.000 euro , ai sedicenti nuovi gestori montani, senza avere oltretutto preteso che gli stessi sanassero prima quanto l’ente comune con i soldi dei contribuenti ha sborsato in questi anni della cosiddetta “dormienza della comunanza”.

“Tale cifra spesa dal comune  in questi anni  si aggira per difetto a circa  8 milioni di euro e dunque sarebbe stata buona norma che i sedicenti proprietari  avessero sanato il debito, anziche battere nuova  cassa verso il comune.  Non sfugge a nessuno come il comune per far Quadrare i conti del proprio bilancio o riduce le spese  e taglia servizi o aumenta le entrate , dunque i gualdesi a fronte di questa storiella medioevale –di certo meno divertente dei giochi settembrini – rischiano di pagare piu volte per uno stesso fine con la beffa di  vedersi moltiplicare enti inutili  e costi burocratici. Insomma questo vizietto all’italiana  o in questo caso gualdese, dove le spese riguardanti le opere di manutenzione  che- in realtà dovrebbero essere a carico  di chi ne rivendica la proprietà e dunque della comunanza-  vengono pagate dal comune, mentre le entrate  subiscono la sorte opposta, non convince proprio per niente.   Ma una cosa è certa..Gualdo Tadino  non se lo può permettere!!”.

Per il Pd, il Comitato ha tirato in ballo “in maniera strumentale” l’amministrazione comunale in merito agli emolumenti. “L’atteggiamento tenuto, in particolar modo dal Cda della Comunanza Agraria, non può essere condiviso né tantomeno sostenuto, infatti, come riportato  dalla  stampa locale  di poco tempo fa , è evidente come le loro posizioni facciano da ostacolo alla crescita della nostra comunità. È chiaro come al comitato “no ai no” sia sfuggito qualche passaggio. L’aver versato delle risorse alla Comunanza non rappresenta un “contentino” al presidente della stessa ma è il frutto di un protocollo firmato anni fa al quale è susseguita la sentenza del 7 marzo 2016 che ne ha confermato i contenuti e che non può non essere assolutamente presa in considerazione. Su questa complessa vicenda, in troppi si stanno lasciando andare ad atteggiamenti che nulla hanno a che vedere col bene di Gualdo e dei gualdesi, per questi motivi il Partito Democratico manifesta la sua fondata preoccupazione”.

“Sul tappeto non ci sono solo i soldi che in questi anni le varie Amministrazioni, che si sono susseguite, hanno speso per migliorare e gestire gli ettari di monte e tutto ciò che insiste  sopra di essi, al contrario della Comunanza della quale si ricorda un’assenza per ben 40 anni, assenza assolutamente voluta dalla stessa e mai imposta dalle amministrazioni. Ribadiamo, pertanto, che siamo fortemente critici su  come la comunanza si relaziona con la città e con l’Amministrazione Comunale. La recente trasmissione televisiva di TRG dove il sindaco PRESCIUTTI e il PRESIDENTE della comunanza si sono confrontati la dice lunga in merito al comportamento tenuto dalla comunanza agraria. Ci auguriamo pertanto che il 21 novembre, giorno della sentenza del TAR per i gualdesi si apra un nuovo scenario con la possibilità di creare l’oasi della gola della rocchetta e porre in essere l’investimento di 30 milioni da parte della società Rocchetta. Per tutti noi sarebbe veramente una boccata di ossigeno”.

“Confidiamo inoltre sul fatto che queste risorse economiche vengano gestite e spese con la stessa oculatezza con cui l’amministrazione quale ente pubblico opera da sempre. Infine per il bene di Gualdo e dei gualdesi auspichiamo che si possa restare sul merito delle questioni che significa in primis dare seguito prima possibile ad un investimento fondamentale  al quale Gualdo ed i gualdesi non possono e non devono rinunciare per nessun motivo al mondo”.

 

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