Il ministro Minniti stoppa gli sbarchi e anche l’Umbria ne risente: da agosto azzerati gli arrivi

PERUGIA – L’attività del ministro Minniti sugli sbarchi porta risultati e il sostanziale stop agli arrivi, esclusi i fatti degli ultimissimi giorni, si ripercuote come vantaggi anche in Umbria. Lo hanno testimoniato i prefetti di Perugia e Terni, Raffaele Cannizzaro e Paolo De Biagi, ieri in Prima commissione a Palazzo Cesaroni per il consueto report alla Regione sulla gestione dei flussi migratori, voluto dal presidente Andrea Smacchi.

Sia a Perugia che a Terni, da agosto, si è registrato uno stop degli arrivi. Un momento di calma, che è servito per alleggerire i punti di criticità nell’intera regione, come per esempio Perugia. Poco oltre duemila gli stranieri dunque presenti nella provincia di Perugia (2.272), con in testa la nazionalità dei nigeriani, seguiti dal Gambia. Per la precisione, al 14 settembre erano 2.187, al 30 ottobre 2.032. Moltissime restano le richieste per i richiedenti asilo, oltre 5.000, di cui 3.000 rigettate.

Per quanto riguarda Terni 871 sono i migranti provenienti dagli sbarchi, di cui alcuni in prima accoglienza e 204 ospitati nei progetti Sprar. Complessivamente sono 19 i comuni coinvolti nei progetti di accoglienza, su un totale di 33, pari dunque al 57 per cento.

Sia a Terni che a Perugia è in aumento la spesa per l’accoglienza. A Terni si è passati dall’1.7 milioni del 2014 agli 8 del 2017. A Perugia dai 5 milioni del 2015 ai 15 del 2017.

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