Immigrazione, in Umbria 98mila stranieri. Barberini: “Ponti, non muri per integrazione e rispetto reciproco”

FOLIGNO – “Sono poco più di 98mila gli stranieri residenti in Umbria, l’11 per cento della popolazione complessiva: dobbiamo costruire ponti e non muri per realizzare un nuovo modello sociale, fondato su integrazione e rispetto reciproco”. Lo ha detto l’assessore regionale a Coesione sociale e welfare, Luca Barberini, intervenendo, il 18 dicembre a Foligno, a un dibattito su “Immigrazione: problemi e opportunità”, promosso dal locale Partito democratico, nel quale ha anche tracciato un quadro generale delle politiche migratorie in Italia e in Umbria “per fare chiarezza su un tema particolarmente importante sul quale esistono molte leggende”.

“Nel 2014 – ha detto Barberini – gli stranieri residenti in Italia erano circa 5 milioni, l’8,2 per cento della popolazione totale. In Umbria erano 98.618, circa 1.300 in meno rispetto al 2013, e fra questi 64.406 sono non comunitari e c’è stato aumento del +49,2 per cento delle acquisizioni di cittadinanza. Il 60 per cento delle popolazione immigrata è di religione cristiana, mentre il 33 per cento è musulmana. Le immatricolazioni all’università degli studi di Perugia di studenti stranieri non appartenenti all’unione europea sono aumentate del 31,7 per cento, mentre le imprese gestite da stranieri sono circa 7mila. In Umbria come in Italia, il rapporto tra spese e contributo dato dagli immigrati evidenzia che siamo un paese che dà molto, ma che riceve anche molto sul fronte dell’immigrazione.FullSizeRender (7)
Di fronte a questo quadro – ha evidenziato l’assessore  – dobbiamo creare nuovo modello sociale, basato su accoglienza, rispetto, interazione e integrazione. Nel 2016, nella nostra regione, sono in cantiere due progetti importanti: dare la possibilità ai giovani stranieri che hanno compiuto 16 anni di votare nei percorsi di partecipazione previsti al livello regionale e la traduzione della Costituzione italiana in tutte le principali lingue di chi vive nella nostra regione, un messaggio simbolico per dire che siamo tutti dentro lo stesso Paese e tutti dobbiamo contribuire a migliorarlo”.
Barberini ha anche sottolineato che “in Umbria sono 118 le strutture di accoglienza per immigrati dei flussi programmati, abbiamo scelto la politica della visione in piccoli centri per favorire l’integrazione”.

All’iniziativa, presenti anche i sindaci di Foligno e Spello, è intervenuta anche l’assessore alla Cooperazione internazionale del Comune di Foligno, Silvia Stancati, che ha illustrato “le importanti azioni messe in campo dall’Ente per la gestione delle politiche del’immigrazione e l’integrazione degli stranieri, con laboratori scolastici, attività portate avanti insieme alle associazioni, aderendo al progetto Sprar che ha portato in città 39 profughi per la gestione ordinaria e 30 per il progetto emergenza concordato con la Prefttura, arrivati l’altro ieri notte e dislocati nelle casette di legno di Belfiore e Capodacqua, che verranno poi inseriti in lavori socialmente utili”.

All’incontro hanno partecipato anche diverse associazioni come Arci, Caritas, Casa dei Popoli e Cidis, oltre a numerosi immigrati. Tutti hanno chiesto un maggiore impegno delle istituzioni per favorire la cultura dell’integrazione sul territorio, l’aggiornamento della legge Fini-Bossi, la legge sulla cittadinanza italiana agli stranieri che nascono e vivono regolarmente in Italia.

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