Inceneritore Terni Biomassa, il Comitato: “Non si copra la mancanza di volontà politica con i tecnicismi”

TERNI – Se la giornata di ieri è stata campale per la riapertura dell’inceneritore, con la Conferenza dei servizi e il rinvio, oggi arrivano le reazioni. A farsi sentire è il Comitato “No Inceneritori Terni”, che si chiede cosa ci sarà scritto sul parere depositato dalla Asl e chiama in causa il sindaco Di Girolamo, ora chiamato alle proprie responsabilità. “Se ASL avesse mosso i suoi uffici in questo senso qualche anno fa ci saremmo evitati l’acquisto dell’ex Printer da parte di Tozzi Holding, così come il revamping milionario dell’ex TerniEna di Agarini, oggi di ACEA. E’ certo che le condizioni pessime della qualità dell’aria della Conca già dieci anni fa erano compromesse come oggi”.

“Rimane però il dato più importante a prescindere dai contenuti espressi nel parere – proseguono dalle parti del Comitato – la mobilitazione permanente della città ha imposto che ciascuno, chi prima chi dopo, agisse nel merito delle proprie competeze, mandati e ruoli istituzionali, uscendo ci auguriamo dalle paludose relazioni politica/imprese/agenzie di protezione e prevenzione, tipiche della Conca Ternana. Da ora non ci sarà impianto nella Conca che che non sarà considerato anche alla luce dell’aspetto sanitario, cosa mai avvenuta prima. Aspettiamo quindi ACEA. Ebbene, ora che ASL ha prodotto un parere ci aspettiamo che il Sindaco sia conseguente con il suo parere, depositato qualche mese fa, e che proprio sull’elemento salute pubblica faceva perno. A lui probabilmente passa la palla. Non vorremmo che i tecnicismi, di cui sono infarciti procedimenti autorizzativi di questa portata, vengano utilizzati per coprire la mancanza di volontà politica nel rigettare la richiesta di Autorizzazione di TerniBiomassa. Sarebbe un tradimento senza precedenti. Noi ovviamente convocheremo nuove mobilitazioni e soprattutto cercheremo di verificare la portata reale del parere ASL. Anche lì non vorremmo che tutto si risolvesse semplicemente con prescrizioni più stringenti per l’impianto, magari con maggiori spese da affrontare per ulteriori adeguamenti, ma poi il procedimento si concludesse con una concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale”.

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