Inchiesta Spada: si scatenano le reazioni di tutto il mondo politico regionale

TERNI – Le reazioni del mondo politico regionale non si sono lasciate attendere. Tanta amarezza e soprattutto una richiesta a gran voce che si alza dall’opposizione.

I grillini, con il consigliere regionale Andrea Liberati, chiedono senza se e senza ma le dimissioni del sindaco.

“Avanti un altro in quel di Terni?
È ancora a piede libero l’assessore comunale al Bilancio? Cronache locali real time lo vedono infatti ‘accompagnato’ da un agente delle Forze dell’Ordine e diretto ‘in caserma’, fatto tutt’altro che desiderabile per chiunque, a maggior ragione per un politico.
Pur con un bilancio comunale devastato, ormai pare necessario istituire una corsa bus speciale tra Palazzo Spada e i locali organismi di Polizia: la comunità merita questo?
Devastata a un passo dal Natale, disprezzata persino dalle Ferrovie, la Giunta più trash del dopoguerra rischia definitivamente di schiantarsi, cosa certo gradita a famiglie e imprese colpite dagli esorbitanti incrementi tariffari e tributari pretesi da questa politica per coprire debiti assurdi generati anche grazie allo ‘scialo’ di variopinti amici degli amici.
Credo pertanto che il sindaco possa serenamente autoesonerarsi dal proseguire nell’infelice mandato, evitando di sfidare ulteriormente la Magistratura e tornando direttamente ad assistere in prima persona i suoi circa 1.500 mutuati, servendo esclusivamente loro.
Quanto al PD, il segretario regionale Giacomo Leonelli dovrebbe quanto meno chiedere di staccare subito la spina, tanto per non proseguire con certe indegne figure, umiliando reiteratamente l’intera città di Terni. O a qualcuno fa comodo avere un’amministrazione così screditata e una città sfinita?
C’è da chiedersi se e chi saranno i prossimi a entrare nella nomination giudiziaria, visto che tuttora si fatica a intravedere qualcosa di onestamente gestito a Terni, come ampiamente dimostrato in loco dai principali protagonisti istituzionali, produttivi e persino morali, soggetti che pure dovrebbero per primi dare l’esempio in società, vista la rilevantissima ricaduta pubblica legata alle funzioni da costoro svolte”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il gruppo consiliare Pentastellato: “Le notizie che arrivano oggi da Palazzo Spada e questura sono forse l’ultima umiliazione che il PD ha riservato alla nostra comunità. Alcune fonti giornalistiche parlano di 3 arresti, tra cui l’assessore al Bilancio Piacenti D’Ubaldi e l’amministratore unico di TerniReti Vincenzo Montalbano.

Ricordiamo in proposito come il M5S si era già occupato della questione Terni Reti con una relazione della IV commissione di Garanzia e controllo presieduta da Federico Pasculli.

Non sappiamo ancora se i fatti in esame della suddetta commissione rientrino nell’indagine ma è da oltre un anno che l’Amministrazione comunale è oggetto di indagini giudiziarie, indagini che hanno già condotto all’arresto di sindaco, assessore, oltre a numerosi altri provvedimenti a carico di funzionari pubblici e imprenditori locali.

Il PD e Leopoldo Di Girolamo hanno voluto proseguire come se nulla fosse, volendo far credere che era tutto a posto, sfidando cittadini e Istituzioni, nel silenzio complice di alcune opposizioni e di pezzi deviati di città, scudati dietro le parole: non veniteci oggi a parlare di garantismo per la casta, quando nessuno è garantista con famiglie e imprese costrette ad accollarsi maxi debiti, contratti soltanto per ingrassare il ‘sistema’.

Questi ennesimi fatti dimostrano che la sfida politica, amministrativa e gestionale è perduta a Terni, in Umbria e nel Paese: siamo pienamente dentro un collasso morale ed economico che ormai rischia di travolgere anche le tante forze sane della città.

Siamo stati gli unici a ribadire costantemente come la questione giudiziaria fosse tutt’altro che terminata con la ‘scarcerazione’ del sindaco: i gravi indizi di colpevolezza erano e sono ancora tutti lì, così come sono lì i lucrosi affari dei soliti noti.

Seguiremo attentamente gli sviluppi delle prossime ore e se necessario non mancheremo di sollecitare il Prefetto, affinché questi assuma ogni più utile decisione per la città: basta con dilazioni, differimenti, ciniche strategie per evitare il voto sulla pelle dei ternani”.

Dalla Lega Nord, Emanuele Fiorini: “Chi pensava che la Giunta Di Girolamo avesse toccato il suo punto più basso dovrà ricredersi. Ecco infatti arrivare la notizia di nuove perquisizioni a Palazzo Spada e, poco dopo, la decisione del Gip della misura degli arresti domiciliari per l’amministratore unico di TerniReti, il suo consulente e dell’assessore al bilancio, Piacenti d’Ubaldi. Dopo i milioni di euro di debiti contratti, le inchieste, i primi arresti domiciliari tra cui quelli del sindaco, la bocciatura del piano di riequilibrio, la decisione dell’accesso al fondo di rotazione e il conseguente aumento indiscriminato delle tasse locali ecco un’altra, ennesima, brutta pagina di storia politica ternana firmata Pd. Mentre nel resto dell’Umbria si discute di come sviluppare i territori e si ottengono dei risultati, la città di Terni rischia di venire scippata del tribunale e di essere marginalizzata dal sistema trasporti umbro a causa dell’inerzia dei suoi rappresentanti politici di maggioranza alle prese con beghe personali e giudiziarie. La città, inserita in un contesto di profonda crisi caratterizzato da imprese che chiudono e un tasso di disoccupazione sempre più alto, non riesce a reagire, paralizzata da una classe politica di centrosinistra arrivata ormai al capolinea, inerme, sofferente, incapace di ogni azione risolutiva. Cosa ulteriormente deve accadere perché possano, finalmente, rassegnare le dimissioni e andarsene a casa?

 

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