Individuati edifici dismessi da destinare agli immigrati

PERUGIA – La presenza di immigrati nella provincia di Perugia e in generale in Umbria ha subìto un drastico crollo a partire dal mese di luglio. E in agosto giusto qualche decina di migranti è stata accolta nelle dovute strutture. Il calo di arrivi è stato quasi del 18 per cento rispetto al 2016 anche se lo stesso ministro dell’Interno Marco Minniti ha invitato tutti alla massima cautela. E in un vertice sui temi sicurezza, ordine pubblico e accoglienza tenutosi in prefettura a Perugia, si è fatto anche il punto sulla necessità di individuare edifici dismessi occupati abusivamente e nuove soluzioni abitative inutilizzate da mettere a disposizione per l’accoglienza anche per evitare che possano favorire l’aggregazioni di persone potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico come successo ultimamente a Roma. Il prefetto Raffaele Cannizzaro sostiene che «non sono emerse situazioni di particolare criticità tanto nel capoluogo quanto nella provincia» anche perché l’arrivo di immigrati si è drasticamente ridotto. Di certo la situazione deve essere continuamente monitorata perché anche in questo caso la parola d’ordine è prevenzione. Comunque di tali questioni a Perugia se ne parla da tempo, anche grazie agli incontri convocati periodicamente dal prefetto che riuniscono attorno a un tavolo i vertici locali delle forze dell’ordine, delle istituzioni e della politica. E nel frattempo dal Viminale arrivano le linee guida che la prefettura deve seguire per attuare il pacchetto di norme contenute nel decreto Minniti. Da un lato si contempla l’esigenza di prevenire situazioni difficili come quelle che hanno portato agli sgomberi a Roma e dall’altra la necessità di individuare nuove soluzioni abitative. La circolare ministeriale è chiara: «La risposta più efficace per contrastare situazioni di nuova occupazione consiste in un’attenta vigilanza dei territori e degli immobili non utilizzati che prevenga qualsiasi fenomeno di illegalità e, soprattutto, che intervenga per evitare che si consolidino situazioni di fatto poi difficili da rimuovere. Insieme alle esigenze di ordine e sicurezza pubblica, entrano in gioco sia i diritti dei soggetti proprietari, sia le condizioni degli occupanti, quando essi possano vantare dei diritti, per i quali occorre intervenire con prestazioni assistenziali, o si trovino comunque in condizioni di marginalità sociale».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.