Influenza, al via da oggi la campagna di vaccinazione, ecco dove e come
PERUGIA- Prende il via oggi la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale 2014-2015. Il servizio di igiene e sanità pubblica della USL Umbria 1 ricorda che la vaccinazione è il mezzo disponibile più efficace per prevenire l’influenza, ridurre le complicanze in caso di contagio e contenere la circolazione dei virus influenzali, e ricorda, inoltre, che è utile vaccinarsi ogni anno in quanto il virus dell’influenza tende a modificarsi e pertanto la composizione del vaccino viene regolarmente aggiornata. Il vaccino contro l’influenza è gratuito.
“In Europa ogni anno muoiono circa 40.000 persone a causa dell’influenza. – spiega Massimo Gigli, responsabile del servizio di igiene e sanità pubblica della USL Umbria 1- Considerato l’alto numero di decessi che si verificano soprattutto in soggetti di età superiore a 65 anni con condizioni croniche di base, i numerosi ricoveri derivanti da complicazioni e in generale l’impatto dell’influenza dal punto di vista socioeconomico e sanitario, il Ministero della Salute auspica la vaccinazione di almeno il 75% degli ultrasessantacinquenni”.
“Quest’anno si prevedono in Italia 3,5 o 4 milioni di persone a letto con l’influenza, 80-90mila solo in Umbria – aggiunge il dottor Massimo Gigli -In generale non ci si aspettano variazioni di rilievo rispetto all’andamento dell’influenza dell’anno scorso. E anche quest’anno la potremo chiamare ‘americana’, visto che i tre ceppi vaccinali previsti, ed inseriti nel vaccino, sono A/H3N2 (Texas), il ceppo pandemico A/H1N1 (California) e il ceppo B (Massachusetts)”.
A chi è raccomandata la vaccinazione
Il vaccino è raccomandato in generale a chi ha compiuto 65 anni, ai bambini e adulti affetti da malattie croniche e da particolari patologie, ai contatti familiari di persone ad alto rischio, ai lavoratori che svolgono attività di primario interesse (operatori sanitari e forze dell’ordine), alle donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza.
Quando vaccinarsi
Per avere un’adeguata protezione durante il decorso della stagione epidemica, la USL Umbria 1 consiglia di vaccinarsi prima possibile, preferibilmente entro e non oltre il mese di novembre. Infatti quest’anno il primo virus di questa nuova influenza stagionale è stato già isolato in Italia nei giorni scorsi in una bambina di tre anni ricoverata all’ Ospedale di Bari. Si tratta del virus di tipo A, già presente nel nostro paese lo scorso anno. Anche se il primo isolamento è un po’ anticipato, il picco è ugualmente previsto nell’ultima settimana di gennaio e nelle prime due settimane di febbraio, anche se, in linea con le ultime stagioni post pandemiche, si ritiene che possa esserci una importante coda finale dell’influenza nel mese di marzo.
Dove vaccinarsi
Tutti i cittadini con età superiore o uguale a 65 anni , nonché le persone anche di età inferiore a 65 anni ma appartenenti alle categorie a rischio, e i contatti familiari di persone ad alto rischio (al fine di tutelare meglio la persona assistita) potranno vaccinarsi presso l’ambulatorio del proprio medico di famiglia, mentre gli assistiti che non siano in grado di camminare saranno vaccinati nel proprio domicilio sempre dal proprio medico di famiglia. I bambini con patologie croniche potranno essere vaccinati presso i Centri di Salute con presentazione della certificazione del pediatra attestante la patologia.
Per i bambini dopo i 6 mesi di vita e al di sotto dei 9 anni di età con patologie croniche, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino a distanza di almeno 4 settimane. Le donne al 2° o 3° trimestre di gravidanza per le quali è consigliata la vaccinazione antinfluenzale, potranno rivolgersi al proprio medico di famiglia o ai Centri di Salute del loro territorio, con la certificazione medica attestante la settimana di gestazione. Le persone addette ai servizi di primario interesse (operatori sanitari, forze di polizia, vigili urbani, vigili del fuoco, personale della scuola, veterinari, allevatori) potranno vaccinarsi presso i medici di medicina generale, i centri di salute o i servizi sanitari di riferimento lavorativo.