Jp Industries, Porcarelli avvia la mobilità per 400 lavoratori. Smacchi (Pd): “Si torni subito al ministero”. Bontempi: “Una bomba per il territorio”. Presciutti: “Intollerabile”

NOCERA UMBRA –  La J.P. Industries di Giovanni Porcarelli, l’azienda che ha acquisito la ex Antonio Merloni, ha avviato la procedura di mobilità per 400 lavoratori. Ne dà notizia il segretario della Fiom Cgil di Fabriano Fabrizio Bassotti, che considera ”irricevibile” la decisione, e chiede alla Regione Marche ”di agire nei confronti dell’imprenditore perché ritiri la procedura”. Stando a indiscrezioni, Porcarelli farebbe riferimento a ”mutamenti del mercato elettrodomestico” e difficoltà di rapporti con le banche.

Una decisione grave, che ha suscitato sgomento. “Apprendo con preoccupazione la notizia della messa in mobilità di 400 lavoratori della Jp Industries da parte di Giovanni Porcarelli”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) a proposito delle ultime vicende della Jp Industries, che conta 700 lavoratori tra Umbria e Marche e che era impegnata in una trattativa con le banche per avviare il rilancio.

“La decisione, resa nota dai sindacati, è allarmante – dice Smacchi – e consegna il territorio in uno stato di incertezza che sembrava essere superato. Come in un terribile gioco, siamo di nuovo al punto di partenza, anche se si pensava di aver scongiurato il peggio,  soprattutto alla luce dei buoni esiti dei bandi per la riqualificazione industriale del territorio, ma anche dopo le tante riunioni al ministero dello Sviluppo Economico, che sembravano aver fatto raggiungere un accordo con gli istituti di credito”. “Ora – conclude Smacchi – per fare chiarezza sulla vicenda e sulle reali intenzioni dell’imprenditore, è opportuno che arrivi il prima possibile una nuova convocazione del tavolo al ministero, oltre ad una azione sinergica delle Regioni Umbria e Marche, affinché l’imprenditore ritiri la procedura”.

Attualmente la J.P., che ha avviato la propria attività aziendale nel 2012, acquisendo gli stabilimenti produttivi della ex A. Merloni in amministrazione straordinaria, conta 684 dipendenti (619 gli operai), distribuiti nelle fabbriche di Fabriano e Gaifana, in Umbria.

L’avvio delle procedure, oltre che alle parti sociali, è stato comunicato al ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo economico e la messa in mobilità dovrebbe arrivare al massimo entro quattro mesi dalla conclusione della procedura (anche se c’è la possibilità di un accordo con i sindacati, perciò i termini potrebbero variare. “Non è una partita che si può gestire scaricandola sui lavoratori: i 400 licenziamenti annunciati – dice Andrea Cocco della Fim Cisl di Fabriano – sono inaccettabili, e i lavoratori di Marche e Umbria risponderanno compatti”. “È vero – continua Cocco – che la transazione con le banche creditrici della ex Merloni comporta tempi lunghi, e così le decisioni ministeriali, ma questo non giustifica il licenziamento di 400 persone”.

“Una decisione irricevibile – ha scritto il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti su Facebook –  che non può essere tollerata non si gioca sulla pelle e la dignità delle persone che da anni vivono una condizione di difficoltà auspico una mobilitazione forte per la quale mi impegnerò in prima persona ‪#‎iostocongualdo‬“.

“Sgomento, doccia fredda, un fulmine a ciel sereno”. Sono questi i termini che usa il sindaco di Nocera Umbra, Giovanni Bontempi che parla di una bomba per il territorio. “L’imprenditore non può permettersi di agire così, tutti insieme vigileremo e ci faremo sentire, per capire i motivi di questa mossa”.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.