La storia di Francesco e Silvia, si indaga sul movente dell’omicidio suicidio

VITERBO – E’ finita con tre spari la difficile storia di due ex fidanzati. Quando i primi soccorritori sono intervenuti è apparsa ai loro occhi una scena agghiacciate. Lei è Silvia Tabacchi, trentenne di Vasanello, lui è Francesco Marigliani ventottenne originario di Amelia, che lavorava nell’ambito delle ferrovie. I loro corpi sono stati trovati senza vita, nel pomeriggio di venerdì, dentro una Renault Megane ferma su una piazzola sulla Vasanellese, tra Orte e Vasanello. Dalle prime informazioni si tratterebbe di un omicidio-suicidio. Il giovane avrebbe sparato con una pistola la ragazza, poi si sarebbe ucciso con la stessa arma. Ma perché lo ha fatto? Quali sono stati i motivi per arrivare a compiere quel gesto? Sono questi gli interrogativi che si pongono tutti. Mentre vanno avanti gli accertamenti dei carabinieri si cerca di dare una risposta a queste domande che hanno sconvolto tutti. I due corpi, come abbiamo già detto, sono stati notati da un ciclista che si trovavano a passare da lì. sarebbe stato lui stesso a chiamare i soccorsi.

L’auto aveva il vetro del guidatore andato in frantumi. Sul sedile del passeggero c’era il ragazzo in una pozza di sangue. Sulle sue gambe era appoggiata la testa di lei, colpita per prima dal colpo d’arma da fuoco. Dai pochi elementi emersi nella tarda serata di ieri sembra che i due un tempo fossero stati insieme e che il ragazzo, in realtà, non si era mai rassegnato alla fine della loro storia d’amore. Il ragazzo avrebbe continuato a contattare la ex, figlia di un dirigente delle Ferrovie dello Stato, che nel frattempo aveva iniziato un’altra relazione.

I due ex ieri avrebbero deciso di incontrarsi proprio in quella piazzola. Il ragazzo di Amelia sarebbe arrivato con la sua moto parcheggiata vicino alla piazzola mentre la giovane è rimasta a bordo della sua Renault. Marigliani sarebbe salito in auto. Da lì in poco tempo si sarebbe consumata la tragedia. Sul posto sono arrivati anche i militari di Viterbo, guidati dal colonnello Giovanni Rizzo, il magistrato di turno Chiara Capezzuto, titolare del fascicolo insieme al procuratore capo, Paolo Auriemma e del medico legale. All’interno dell’automobile sono stati trovati come detto dei biglietti con dei messaggi che i carabinieri vogliono approfondire. I biglietti sono stati sequestrati.

Francesco Marigliani era originario della frazione di Macchie, ma negli anni scorsi aveva lavorato con la mamma Daniela prima in un pub e poi in un bar di Amelia. Nessuno mai avrebbe immaginato che quel giovane avesse meditato un piano di morte così. La storia con Silvia andava avanti da molti anni, sin dai tempi della scuola. Il ventottenne di recente aveva trovato un impiego come ferroviere. Erano affiatati, ma da qualche tempo pare che il loro rapporto si fosse incrinato. Lei gli aveva manifestato l’intenzione di lasciarlo e avrebbe cominciare a frequentarsi con un altro ragazzo. Sembra che il ragazzo avesse acquistato la pistola nella giornata di giovedì mentre il porto d’armi lo aveva conseguito il giorno prima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.