L’Anac blocca la Gesenu per la gara da 294 milioni per l’Alto Tevere

La Gesenu è stata esclusa da una fornitura di servizio dal valore di 294 milioni di euro. Così ha deciso l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione che ha di fatto interdetto la partecipazione alla gara per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti nell’area dell’Alto Tevere. Un brutto colpo per i nuovi vertici della Gesenu, appena nominati, come racconta Umbria24. L’atto dell’Anac è stato emanato in una seduta a fine luglio e quindi notificato nelle scorse ore alle società direttamente interessate. Tale decisione è in linea con quanto previsto dall’articolo 211 del nuovo Codice degli appalti secondo cui, ai fini di una riduzione dei contenziosi gestiti dal Tar e dal Consiglio di Stato, si può far ricorso a un nuovo strumento grazie al quale una stazione appaltante si può rivolgere all’Autorità nazionale anticorruzione per chiedere un parere su una o più questioni emerse durante lo svolgimento delle procedure di gara. Secondo quanto scritto nell’articolo 211: «il parere obbliga le parti che vi abbiano preventivamente acconsentito ad attenersi a quanto in esso stabilito», vincolando così la decisione da prendere. Tuttavia, il regolamento in materia offre alle parti la possibilità di appellarsi al Tar entro 35 giorni ma, a quel punto, se i magistrati dovessero rigettare il ricorso si verrebbe condannati per lite temeraria. In tutto ciò, la delibera 831 del Consiglio dell’Anac, appena emessa, esplicita che la stazione appaltante, cioè l’Ati 1, non ha la facoltà di riammettere Gesenu alla gara che riguarda Città di Castello, Umbertide, Citerna, Costacciaro, Fossato, Gualdo, Gubbio, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Scheggia e Pascelupo e Sigillo. La società è mandante del “Raggruppamento temporaneo di imprese” di cui fanno parte, oltre a Gesenu, anche Sogepu (l’azienda che opera nell’Alto Tevere) e le altre società. E sebbene, a seguito dell’interdittiva antimafia che aveva colpito Gesenu a fine 2015, Sogepu aveva deciso di estrometterla nel luglio 2016,  l’Anac sostiene che malgrado l’interdittiva sia stata revocata da tempo non si può tornare indietro. Nessuna possibilità quindi per la Gesenu di essere riammessa. E la posta in gioco dal valore di quasi 300 milioni di euro ormai sembra definitivamente persa.

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