L’Ateneo perugino sale sul tetto d’Italia per il boom di iscrizioni

PERUGIAExploit dell’Università degli Studi di Perugia che si colloca al primo posto nella nuova graduatoria italiana per percentuale di iscrizioni, guidando la classifica con un più 42,3% pari a 1.830 ragazzi in più. Il rettore Franco Moriconi tiene a precisare che: “Offriamo copertura totale delle borse di studio e agevolazioni sulle tasse universitarie, abbiamo riaperto corsi di laurea a numero chiuso e disseminato il centro storico di aule studio”. Archiviata anche l’immagine di Perugia che, a seguito dell’uccisione della studentessa inglese Meredith Kercher, venne catalogata come la città della perdizione. E la decrescita di iscrizioni si volle attribuire anche a questa cattiva reputazione. Nella zona rossa invece l’Università per Stranieri che perde posizioni, segnando un  meno 0,9% rispetto all’anno precedente. Complessivamente il trend positivo di immatricolazioni negli atenei italiani ha fatto registrare un aumento in percentuale del 4,3% con una crescita di 12.295 nuovi studenti universitari rispetto ai 283.414 che si sono iscritti all’università nell’anno 2016-2017. Una tale impennata non si vedeva dal 2002 (quando furono 15 mila i nuovi iscritti) cui fece seguito un’altra spinta l’anno successivo grazie all’entrata in vigore della formula del 3+2 che portò un’ondata di novità. Ma nel 2004 si registrò una prima caduta che poi si aggravò con la crisi del 2007 che ha provocato un crollo di immatricolazioni. L’inversione di tendenza ha cominciato a prendere forma nel 2015 con un più 1,9% per poi proseguire negli anni successivi. A marzo del 2017 i numeri erano già in crescita. Su 90 atenei (statali, privati e telematici) che hanno trasmesso i dati al Miur, 58 hanno matricole in crescita e 32 diminuiscono. In particolare, nel gennaio 2017 tra le statali 40 hanno assistito a un incremento delle matricole rispetto all’anno precedente e 22 sono in arretramento. Va anche sottolineato che negli ultimi anni gli atenei italiani si sono dati da fare per adottare ricette volte alla rimessa in sesto dei loro conti. Il ministro Valeria Fedeli sostiene che “la ripresa delle immatricolazioni va colta e sostenuta. Facendo conoscere agli studenti i servizi offerti e allargando, come abbiamo fatto, l’area no tax”. Complessivamente crescono le università del sud: Foggia si colloca al secondo posto in Italia con un +41,7%, dominando il Sud, seguono Bari (+16,1%), Messina (+12,7%), Catanzaro (9,7%), Salerno e Palermo (8,6%). Ottengono buoni risultati anche gli atenei colpiti dal terremoto, tra cui Camerino con un  più 24%.

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