Lavoro: a Foligno assunzioni in vista all’Omc, al Mercatone di Magione in 40 rischiano il posto
Qualcosa si muove sul fronte dell’occupazione anche per l’Omc di Foligno (ex Officina Grandi Riparazioni). Secondo Marco Bizzarri, della segreteria Filt Cgil Umbria, Trenitalia avrebbe “in previsione per tutto il territorio nazionale un pacchetto di assunzioni riguardanti diversi comparti del trasporto ferroviario compresa la manutenzione rotabili”. Assunzioni che interesserebbero anche l’Omc di Foligno
“Da tempo immemore ormai, come organizzazioni sindacali – dice Bizzarri – denunciamo la grave situazione dell’Omc, dove la continua mancanza di Turn over ha depauperato le consistenze numeriche del personale presente che di fatto si è praticamente dimezzato nell’arco di una quindicina di anni, generando una silente dismissione dell’impianto. Non abbiamo mai mancato di far notare alla Dirigenza Aziendale come tale situazione si andasse aggravando di anno in anno nonostante i continui sforzi del personale per tenere alta la produttività generale del sito”.
Per Bizzarri “sembrerebbe che ora la tendenza si stia lievemente invertendo, in tempi brevi verrà effettuato un numero minimo di assunzioni dunque, pur coscienti della situazione comunque difficile dell’Omc e senza cedere a facili entusiasmi, siamo in attesa che la dirigenza locale (ancora silente ) ci convochi per fornirci i dettagli numerici di tale operazione e i budget orari per l’anno 2015 . Pur immaginando che il numero di apporti sicuramente non sarà sufficiente a mettere al riparo l’ impianto e continuando a tenere alta la guardia, auspichiamo che ulteriori apporti vengano previsti nel corso del 2015 poiché nell’anno in corso e nei prossimi, molto personale uscirà a causa del raggiungimento dei requisiti alla pensione. Allo stesso tempo invitiamo tutti i giovani interessati a inviare il proprio curriculum vitae tramite il sito di Trenitalia stessa al link “lavora con noi”.
Se Foligno tira un po’ il fiato, a Magione il Mercatone annuncia la chiusura del punto vendita. “La grave crisi del gruppo Mercatone business colpisce anche gli addetti del punto vendita di Magione – denuncia la Cisl – dopo che l’azienda ha presentato richiesta di concordato presso il Tribunale di Bologna, nel quale è stato presentato un piano di salvataggio che prevede la cessione di 34 dei 72 punti vendita di tutto il territorio nazionale, da martedì abbiamo preso coscienza che il p.v. di Magione non rientra tra quelli che resteranno aperti”.
La Fisascat Cisl, dopo aver avuto un confronto con l’assessore regionale e in costante contatto con il sindaco di Magione, sta partecipando al tavolo nazionale di crisi strutturato presso il Ministero dello Sviluppo Economico che verrà riconvocato il 1′ di Aprile, allo stesso tavolo, vista la gravità della situazione che vede coinvolti circa 4000 dipendenti diretti in tutta Italia, oltre a tutto l’indotto, verrà invitata a partecipare anche la Regione Umbria insieme a tutte le altre regioni italiane, al fine di trovare le più ampie disponibilità funzionali ad individuare strumenti ulteriori in grado di salvare la difficile situazione.
“Nel punto vendita di Magione – continua il sindacato – sono occupati circa 40 dipendenti, donne e uomini che nell’azienda hanno visto crescere le loro professionalità, per i quali il futuro occupazionale è appeso all’eventuale disponibilità a rilevare l’attività da parte di un operatore commerciale interessato al singolo punto vendita, in quanto tra i 34 punti vendita oggetto della proposta di concordato non rientra quello umbro”.
Stante l’attuale situazione per la Cisl, l’azione delle istituzioni e del sindacato in questa fase deve essere orientata a ricercare, all’interno dell’unità di crisi, le eventuali manifestazioni di interesse ed a rendere il più possibile “appetibile” il punto vendita di Magione, che nel corso degli anni è sempre stato tra quelli maggiormente profittevoli all’interno del panorama Mercatone Uno, salvo poi subire un calo del fatturato anche per il gravoso onere dell’affitto dell’immobile.
“Aspettiamo con fiducia i prossimi incontri al Ministero dello Sviluppo Economico – conclude la Cisl – coscienti del fatto che per i lavoratori di Magione la strada è tutta in salita”.