Lavoro, l’allarme dell’Ires Cgil: “Un nuovo contratto su cinque a tempo indeterminato”
“Per di più, nel periodo considerato (gennaio- agosto 2017) per la prima volta le cessazioni di contratti a tempo indeterminato sono superiori in assoluto alle attivazioni (che includono anche le trasformazioni): 11.714 contro 10.503. Quindi, non solo si conferma la estrema fragilità e precarietà della condizione lavorativa delle persone che entrano nel mercato del lavoro, ma, anche se sembra incredibile, ci sono segnali di ulteriore peggioramento sul terreno della qualità del lavoro. Le attivazioni complessive (52.185) restano invece superiori alle cessazioni (42.444) ma questo non cambia il quadro complessivo, visto che, allargandosi la precarietà, spesso una singola persona è costretta ad attivare più contratti nello stesso anno. Non a caso, l’Istat parla anche di calo dell’occupazione nel secondo trimestre 2017. Insomma, il lavoro, quando c’è, è sempre più fragile e precario e il trend è ulteriormente in peggioramento. È urgente una profonda trasformazione delle politiche economiche e del lavoro”.