Le opere d’arte rovinate dal sisma vanno recuperate: l’appello dell’Icom Italia

PERUGIA – Un appello arriva da Icom Italia (The International Council of Museum), che rivolgendosi ai musei annuncia: “Salviamo l`arte ferita dal sisma”. È partita da Perugia la richiesta divulgata dal coordinamento regionale nel corso di un incontro tenutosi alla Galleria Nazionale dell’Umbria, per il restauro di opere d’arte danneggiate dal terremoto che ha colpito tutto il centro Italia nel 2016 rendendo inagibili complessivamente trentaquattro musei  di cui cinque sono in Umbria. L’Icom è un’organizzazione internazionale dei musei impegnata a preservare e ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attuale e futuro, materiale e immateriale. Fondata nel 1946 è associato all’UNESCO e gode dello status di organismo consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. È presente sul territorio nazionale grazie all’impegno dei Coordinamenti regionali. A seguito degli eventi sismici, il Comitato Nazionale si è adoperato per dare un contributo agli operatori dei musei delle aree colpite dal sisma, attraverso la campagna “Adotta un Museo” per cercare di fare crowfunding mobilitando cittadini sia italiani che stranieri con l’obiettivo di restaurare e ripristinare le opere d’arte. E contemporaneamente chiederà ad altri istituti museali di creare iniziative mirate come ad esempio mostre con opere terremotate e progetti speciali. Un’iniziativa è già partita grazie alla generosità del Museo Bagatti Valsecchi di Milano, che attraverso una raccolta fondi, faciliterà il restauro del volto di una madonna bionda, in legno e gesso dipinto, rinascimentale  – che i fedeli hanno sempre venerato come Santa Giuliana –, una scultura salvata dal sisma nella chiesa di San Pellegrino di Norcia e attualmente deposta a Santo Chiodo vicino Spoleto, un luogo unico in Italia realizzato dalla Regione come ricovero provvisorio per le opere in caso di calamità.

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